Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2005
12 ottobre 2005
Al Signor Jacques Diouf, Direttore Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura ( FAO )
In questo anno che segna il sessantesimo anniversario della creazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura, la celebrazione della Giornata mondiale dell'Alimentazione ci ricorda che la fame e la malnutrizione sono, purtroppo, fra i più gravi scandali che affliggono ancora la vita della famiglia umana, il che rende sempre più urgente l'azione intrapresa, sotto la sua guida, dalla FAO.
I milioni di persone, che sono minacciate nella loro stessa esistenza, in quanto private del minimo nutrimento necessario, richiedono l'attenzione della Comunità internazionale, poiché abbiamo tutti il dovere di prenderci cura dei nostri fratelli.
In effetti, la carestia non dipende unicamente dalle situazioni geografiche e climatiche o dalle circostanze sfavorevoli legate ai raccolti.
Essa è anche provocata dall'uomo stesso e dal suo egoismo che si traduce in carenze nell'organizzazione sociale, nella rigidità di strutture economiche troppo spesso dedite unicamente al profitto, e anche in pratiche contro la vita umana e in sistemi ideologici che riducono la persona, privata della sua dignità fondamentale, a un mero strumento.
L'autentico sviluppo mondiale, organizzato e integrale, che è auspicato da tutti, esige al contrario di conoscere in modo obiettivo le situazioni umane, di individuare le vere cause della miseria e di fornire risposte concrete, ponendosi, come priorità, una formazione adeguata delle persone e delle comunità.
In tal modo saranno messe in atto la libertà autentica e la responsabilità, che sono proprie dell'agire umano.
Il tema scelto per questa Giornata, "Agricoltura e dialogo delle culture", invita a considerare il dialogo come uno strumento efficace per creare le condizioni per la sicurezza alimentare.
Il dialogo richiede che si uniscano gli sforzi delle persone e delle nazioni, per il servizio al bene comune.
La convergenza fra tutti i protagonisti, unita a una cooperazione effettiva, può contribuire ad edificare la vera pace, consentendo di vincere le tentazioni ricorrenti di conflitto, a causa delle differenze di vedute culturali, di etnie o di livelli di sviluppo.
È parimenti importante prestare direttamente attenzione alle situazioni umane, al fine di mantenere la diversità dei modelli di sviluppo e delle forme di assistenza tecnica, in funzione delle condizioni particolari di ogni Paese e di ogni comunità, intendendo sia le condizioni economiche o ambientali, sia quelle sociali, culturali e spirituali.
Il progresso tecnico sarà realmente efficace solo se troverà il proprio posto in una prospettiva più vasta, dove l'uomo è al centro, preoccupandosi di tener conto dell'insieme dei suoi bisogni e delle sue aspirazioni, poiché, come dice la Scrittura, "Non di solo pane vivrà l'uomo" ( Dt 8,3; Mt 4,4 ).
Ciò consentirà inoltre a ogni popolo di attingere dal suo patrimonio di valori, per condividere le proprie ricchezze, spirituali e materiali, a beneficio di tutti.
Gli obiettivi ambiziosi e complessi che la vostra Organizzazione si pone, potranno essere raggiunti solo se la tutela della dignità umana, origine e fine dei diritti fondamentali, diverrà il criterio che ispirerà e orienterà tutti gli sforzi.
La Chiesa cattolica, che partecipa anch'essa alle azioni volte a uno sviluppo realmente armonioso, in collaborazione con i partner presenti sul luogo, desidera incoraggiare l'attività e gli sforzi della FAO affinché susciti, nel suo ambito, un vero dialogo delle culture e contribuisca anche a aumentare la capacità di nutrire la popolazione mondiale, nel rispetto della biodiversità.
In effetti, l'essere umano non deve compromettere in modo imprudente l'equilibrio naturale, frutto dell'ordine del creato, ma deve al contrario preoccuparsi di trasmettere alle generazioni future una terra in grado di nutrirle.
In questo spirito, chiedo all'Onnipotente di benedire la missione tanto necessaria della FAO e l'impegno dei suoi dirigenti e dei suoi funzionari, al fine di garantire a ogni membro della famiglia umana il pane quotidiano.