Messaggio Urbi et Orbi Pasquale 1983
3 aprile 1983
1. "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato" ( Lc 24,5-6 ).
Le donne venute a cercare Cristo crocifisso - morto tra i morti - odono queste parole.
Esse non le comprendono: ma la tomba è vuota.
Dalle ore mattutine del giorno susseguente il sabato, si diffonde l'annunzio della tomba vuota.
In questo annunzio si sviluppa il primo messaggio pasquale.
"Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui" ( Mc 16,6 ).
"La destra del Signore ha fatto meraviglie" ( Sal 118,16 ).
2. Verso quel luogo "dove l'avevano deposto" ( Mc 16,6 ) pellegrinano i secoli.
Le generazioni sostano davanti alla tomba vuota, così come un tempo vi si sono soffermati i primi testimoni.
In quest'Anno, più che mai, andiamo in pellegrinaggio alla tomba di Cristo.
Torniamo alle primissime parole annunziate alle Pie Donne, nelle quali si è sviluppato il messaggio pasquale.
In quest'anno, più che mai, la Chiesa desidera essere testimone della Risurrezione.
È infatti l'Anno Santo della Redenzione, del Giubileo straordinario.
La Redenzione parte dalla Croce e si compie nella Risurrezione.
"Agnus redemit oves. / Christus innocens Patri / reconciliavit peccatores".
3. Ecco, l'uomo è stato sottratto alla morte e restituito alla vita.
Ecco, l'uomo viene sottratto al peccato e restituito all'Amore.
Voi tutti che, in ogni luogo, vi inoltrate nelle tenebre della morte ascoltate; Cristo è risorto!
Voi tutti che vivete col peso dei peccati, ascoltate: Cristo ha vinto il peccato nella sua Croce e Risurrezione: Sottomettetevi alla sua potenza!
4. Mondo contemporaneo!
Sottomettiti alla sua potenza!
Quanto più scopri in te le vecchie strutture del peccato, quanto più avverti l'orrore della morte all'orizzonte della tua storia, tanto più sottomettiti alla sua potenza!
5. O Cristo, che sulla tua Croce hai accolto il nostro mondo umano il mondo di ieri, di oggi e di domani: il vecchio mondo del peccato, fa' che esso diventi nuovo nella tua Risurrezione; fa' che esso diventi nuovo mediante ogni cuore dell'uomo visitato dalla potenza della Redenzione.
6. O Cristo risorto, nelle tue piaghe glorificate accogli tutte le piaghe dolenti dell'uomo contemporaneo: quelle di cui tanto si parla nei mezzi di comunicazione sociale; e anche quelle che silenziosamente dolgono nel segreto nascosto dei cuori.
Esse siano curate nel mistero della tua Redenzione.
Esse siano cicatrizzate e rimarginate mediante l'Amore che è più forte della morte.
7. In questo Mistero:
- siamo con voi, che soffrite la miseria e la fame, assistendo, a volte, all'agonia dei figli che invocano il pane;
- siamo con voi, schiere di milioni di profughi, cacciati dalle vostre case, esuli dalle proprie patrie;
- siamo con voi, vittime tutte del terrore, rinchiuse nelle carceri o in campi di concentramento, consumate da maltrattamenti o da torture;
- siamo con voi sequestrati;
- siamo con voi, che vivete nell'incubo di quotidiane minacce di violenze o di guerra civile;
- siamo con voi che soffrite per improvvise calamità, come in questi giorni la popolazione dell'antica città di Popayan, gravemente sconvolta dal terremoto;
- siamo con voi, famiglie che pagate la fede in Cristo con discriminazioni o rinunce per gli studi e le carriere dei vostri figli;
- siamo con voi, genitori che trepidate per il travaglio spirituale o per certi smarrimenti dei vostri ragazzi;
- siamo con voi, giovani che siete scoraggiati non trovando il lavoro, la casa e la dignità sociale a cui aspirate;
- siamo con voi, che soffrite a motivo della malattia, dell'età o della solitudine;
- siamo con voi, che smarriti nell'angoscia o nel dubbio, invocate luce alla mente e pace al vostro cuore;
- siamo con voi, che sentendo il peso del peccato, invocate la grazia di Cristo Redentore.
Ma, in questo Mistero della Risurrezione:
- siamo con voi, che in questi giorni avete dato nuovo slancio ai propositi di vita cristiana, gettandovi nelle braccia misericordiose ci Cristo;
- siamo con voi, convertiti e neo-battezzati, che avete scoperto l'invito del Vangelo;
- siamo con voi, che cercate di superare le barriere della diffidenza, con gesti di bontà, di riconciliazione in seno alle famiglie e alle società;
- siamo con voi, uomini del lavoro e della cultura, che volete essere lievito evangelico nell'ambiente in cui operate;
- siamo con voi, anime consacrate a Cristo e specialmente con voi che vi prodigate, soprattutto in terra di missione, per portare ai fratelli la buona novella dell'umanità redenta da Cristo;
- siamo con voi, martiri della fede di Cristo, che in mezzo ad oppressioni spesso nascoste o ignorate, arricchite la Chiesa pregando in silenzio, sopportando con pazienza, invocando perdono e conversione per chi vi perseguita;
- siamo con voi, uomini di buona volontà di ogni stirpe e di ogni continente, che in qualsiasi modo sentite l'attrattiva di Cristo e del suo insegnamento.
Siamo con tutte le piaghe dolorose dell'umanità contemporanea, e siamo con tutte le aspettative, le speranze, le gioie dei nostri fratelli, alle quali Cristo Risorto dà senso e valore.
8. La Chiesa condivide oggi il Messaggio Pasquale con tutti i fratelli in Cristo e con tutti gli uomini del mondo.
Siamo con voi, in particolare, là dove l'oppressione delle coscienze non permette di pregare insieme e di celebrare la Pasqua.
Accogliete tutti le parole di questo Messaggio!
Parlino le varie lingue e là ove esse mancano, sia eloquente il linguaggio dello Spirito, che visita direttamente gli animi e parla nel profondo dei cuori.