Messaggio Urbi et Orbi Pasquale 1997
30 marzo 1997
1. "Victimae paschali laudes / immolent Christiani …".
"Alla Vittima pasquale / s'innalzi oggi il sacrificio di lode.
L'Agnello ha redento il suo gregge, / l'Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre".
Mi rivolgo a voi, cristiani!
Mi rivolgo a voi, cattolici, ortodossi, anglicani, protestanti!
Mi rivolgo a voi con la stupenda notizia: Cristo è risorto!
Colui che da Giovanni Battista era stato indicato come l'Agnello di Dio ( cfr Gv 1,29.36 ) ha redento il suo gregge: "Agnus redemit oves".
Cristo ha redento il gregge dell'intera umanità, tutti gli uomini, senza eccezione.
Cristo, vittima innocente della croce, ha riconciliato con il Padre noi, peccatori.
Lui, senza peccato, ha ricondotto al Padre noi, peccatori.
In questa grande Festa di Pasqua annunciamo la riconciliazione dell'umanità col Padre, per opera di Cristo fatto per noi obbediente fino alla morte: "Victima paschalis".
2. "Mors et vita / duello conflixere mirando …".
"Morte e vita si sono affrontate / in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto; / ma ora, vivo, trionfa".
L'uomo che lotta contro il male, che sempre si misura con la morte, che cerca di difendere e salvare la vita da ogni minaccia, quest'uomo oggi si fermi, si fermi stupito.
Ecco, oggi la morte è stata sconfitta.
Il Figlio di Dio nato dalla Vergine, Dio da Dio e Luce da Luce, il Figlio di Dio consustanziale al Padre, ha accettato la morte ignominiosa della croce.
Il Venerdì Santo era stato deposto nella tomba ed ecco oggi, prima dell'alba, ha rotolato via la pietra sepolcrale ed è risuscitato con la propria potenza: "Dux vitae mortuus regnat vivus".
3. "Dic nobis, Maria, / quid vidisti in via?…"
"Raccontaci, Maria: / che hai visto sulla via?".
"La tomba del Cristo vivente, / e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti".
La risurrezione di Cristo è confermata dai testimoni, da coloro che all'alba del primo giorno dopo il sabato, cioè oggi, sono andati al sepolcro.
Per prime le donne e, dopo di esse, gli Apostoli.
L'antica Sequenza liturgica si rivolge a Maria di Magdala, perché a lei era stato dato non soltanto di scoprire la tomba vuota, ma di annunciare l'evento agli Apostoli.
Accorsero Pietro e Giovanni e constatarono che quanto dicevano le donne era vero.
4. Ci rivolgiamo a te, Maria di Magdala, che, inginocchiata sotto la croce, hai baciato i piedi di Cristo agonizzante.
Spinta dall'amore, sei accorsa alla tomba e l'hai trovata vuota; per prima hai visto il Risorto e con lui hai parlato.
Peccatrice convertita, Cristo ti ha equiparato in qualche modo agli Apostoli, ponendo sulle tue labbra il messaggio della risurrezione.
Gioisci, Maria di Magdala!
Gioite, Pietro e Giovanni!
Gioite, Apostoli tutti!
Gioisci, Chiesa, poiché la tomba è vuota.
Cristo è risorto!
Dove l'avevano deposto sono rimaste soltanto le bende, è rimasto il sudario, in cui il Venerdì Santo lo avevano avvolto.
Proclamate insieme a noi e a tutta l'umanità: "Surrexit Christus spes mea - Surrexit Christus spes nostra!"
5. Proclamate con noi che Cristo è la speranza anche di coloro che vedono l'esistenza e l'avvenire compromessi dalla guerra e dall'odio, specialmente nel cuore del continente africano.
La luce di Cristo guidi i responsabili delle Nazioni, chiamati ad orientare con le loro decisioni la convivenza tra popoli, culture e religioni diverse, come in Terra Santa.
La forza del Risorto sostenga coloro che cercano di consolidare la pace e la democrazia, ottenute spesso a prezzo di tanti sacrifici, come nella regione dei Balcani, in particolare nella cara Albania.
L'amore di Cristo, vittorioso sul peccato e sulla morte, doni a tutti l'audacia del perdono e della riconciliazione, senza cui non esistono soluzioni degne dell'uomo: il pensiero va in special modo alle persone che a Lima, in Perù, da lunghi mesi sono trattenute come ostaggi.
Sia loro concessa finalmente la sospirata libertà!
6. Possa la gioia pasquale essere condivisa da tutti quei nostri fratelli nella fede che, in diverse parti del mondo, sono vittime di restrizioni o persecuzioni.
Essi non possono, purtroppo, celebrare questa festa della Redenzione come avrebbero desiderato.
Non si abbandonino allo sconforto, non si sentano soli!
Cristo è con loro, la Chiesa è con loro!
"Surrexit Christus spes mea".
Cristo è veramente risorto!
In Lui oggi noi possiamo vincere le forze del male.
Egli offre a tutti una vita nuova; grazie a Lui ognuno può, fin d'ora, aprirsi con amore ai fratelli nell'accoglienza, nel servizio, nel perdono.
Sì, in Gesù risorto, tutto acquista senso e valore rinnovato.
7. "Scimus Christum / surrexisse a mortuis vere".
"Sì, ne siamo certi: / Cristo è davvero risorto".
La testimonianza delle donne e degli Apostoli, la testimonianza della Chiesa, non raggiunge soltanto Gerusalemme e i monti di Galilea.
Essa si diffonde in ogni angolo della terra.
Al termine del secondo millennio, mentre il Grande Giubileo del Duemila si avvicina, questa testimonianza risuona ormai dappertutto: Cristo è risorto!
"Scimus Christum surrexisse a mortuis vere!"
Crediamo perché sappiamo: scimus.
E dal profondo di questa sublime consapevolezza, in cui si incontrano la parola di Dio e la ragione dell'uomo, noi invochiamo Te, Cristo crocifisso e risorto: "Tu nobis, victor Rex, miserere!".
Amen. Alleluia!