Ea animi sollicitudo
La cura che incessantemente Ci muove a procurare, soprattutto nelle presenti circostanze, che le disposizioni e concessioni Nostre non soffrano ritardo, con discapito specialmente del bene spirituale delle anime, ha richiamato la Nostra attenzione sullo stato attuale degli uffici dei Vacabili;
la cui istituzione se in altre età tornò vantaggiosa, non è tale senza dubbio nei tempi che ora corrono.
Onde è che, udito il parere della Commissione Cardinalizia da Noi incaricata del riordinamento della Nostra Dataria, siamo venuti nella deliberazione di ordinare, come di fatto ordiniamo, la soppressione dei Vacabili di qualunque natura, riscattandoli, ove occorra, e surrogando ai titolari dei medesimi la Nostra Dataria.
Confermiamo inoltre in tutte e singole le sue parti, e richiamiamo nel suo pieno vigore, decretando Noi stessi, qualora sia d'uopo, quanto venne disposto dal Nostro Predecessore Pio VII di f. m. nell'Udienza accordata al Cardinale Pro-Datario Alessandro Mattei il 1° ottobre 1814;
e vogliamo che d'ora innanzi non sieno più concessi a favore dei Vacabilisti indulti di rassegne, trasferimenti, sopravvivenze, nomine a cappellanie od uffici, dichiarando irrita e nulla qualunque eccezione si possa produrre in contrario, dovendosi ritenere sempre stabile e fermo nella sua forma e sostanza quanto è decretato in questo Nostro Motu proprio.
Dato in Roma dal Palazzo Apostolico del Vaticano questo dì 4 luglio 1898, anno vigesimo primo del Nostro Pontificato.
Leone XIII