Direttorio Catechistico Generale |
5 La civiltà scientifica, tecnica, industriale e urbana, distoglie non raramente l'interesse dell'uomo dal divino e rende più difficile la sollecitudine interiore per la vita religiosa.
Da non pochi, Dio viene percepito come meno presente, meno necessario, meno valido per dare una spiegazione alla vita personale e sociale: da questo stato di cose sorge facilmente una crisi religiosa.
La fede cristiana sperimenta nei suoi seguaci questa crisi, alla pari delle altre confessioni religiose.
Di fronte a una cultura secolarizzata e desacralizzata, la fede pertanto ha l'urgente dovere di affermare la sua natura, che trascende ogni progresso culturale, e manifestare la sua originalità.
Spetta al ministero della parola scoprire e sviluppare, liberandoli dalle ambiguità, i valori autentici che si trovano nel patrimonio spirituale di quelle culture umane nelle quali il senso religioso si mantiene ancora vivo e operoso, permeando intimamente tutta l'esistenza della vita umana.
Una volta le opinioni sviate e gli errori circa la fede e il modo cristiano di vivere toccavano al più un piccolo numero di persone e più di oggi erano circoscritte negli ambienti intellettuali.
Ora invece, il progresso umano e i mezzi di comunicazione sociale fanno sì che queste opinioni circolino con maggiore rapidità e abbiano un influsso di giorno in giorno più ampio sui fedeli, specialmente sui giovani, che subiscono più gravi crisi e sono sovente spinti ad assumere modi di pensare e di agire contrari alla religione.
Questa situazione richiede adeguati rimedi pastorali.
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