Aspetti della formazione spirituale nei seminari

Indice

4. La « Parola fatta carne » nel seno della Vergine Maria

Il mistero di Maria, oggetto di fede

Non si direbbe ciò che è richiesto dalle circostanze attuali nel campo della formazione spirituale, se non si ricordasse almeno brevemente, ma fermamente, quello che deve essere nel seminario la devozione alla Vergine Maria.

La parola « devozione » si presta oggi a degli equivoci.

Può sembrare che si tratti di un dono o di un gusto personale e facoltativo.

In realtà si tratta di accettare la fede pura e semplice della Chiesa e di vivere quello che il nostro Credo ci domanda di credere: il Verbo di Dio si è incarnato nel seno della Vergine Maria.

La parola del Cristo in croce mostra a sufficienza, se ce ne fosse bisogno, che non si trattava in quella nascita di un contributo effimero di Maria alla Redenzione.

L'Annunciazione è un'altra parola per definire l'Incarnazione.

La Chiesa ha preso coscienza lentamente del mistero mariano.

Ben lungi dall'avere aggiunto qualcosa di sua iniziativa a ciò che c'insegna la S. Scrittura, la Chiesa ha sempre incontrato la Vergine Maria in ciascuno dei momenti nei quali cercava di scoprire il Cristo.

La cristologia è anche una mariologia.

Il fervore con il quale il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II vive il mistero mariano non è altro che una fedeltà.

Ed è così che l'amore alla Vergine Santa deve essere insegnato in un seminario.

I problemi sollevati oggi dalla cristologia troveranno la loro soluzione in una fedeltà di questo tipo.

Ovviamente la devozione alla Vergine può e deve essere una garanzia nei riguardi di tutto ciò che tendesse oggi a tagliare le radici storiche del mistero del Cristo.

É il caso di domandarsi francamente se l'oscuramento della devozione alla Vergine Maria non nasconda, in molti casi, un'esitazione davanti alla confessione aperta del mistero del Cristo e dell'Incarnazione.

Atteggiamento mariano

É evidente che questo mistero della Vergine non può essere vissuto che in un clima interiore di semplicità, di abbandono, che non ha niente a che vedere con una sdolcinatura o un'effusione superficiale di sentimenti.

La familiarità con la Vergine Maria non può condurre ad altro che ad una migliore familiarità con il Cristo e con la sua croce.

Niente può, meglio della vera devozione alla Vergine Maria, concepita come uno sforzo sempre più completo di imitazione, introdurre, secondo lo spirito del Concilio Vaticano II e dell'esortazione « Marialis cultus » di Paolo VI, nella gioia di credere: « Benedetta tu che hai creduto » ( Lc 1,45 ).

Un seminario non deve indietreggiare davanti alla difficoltà di dare ai suoi alunni, mediante i mezzi tradizionali della Chiesa, un senso del mistero mariano autentico e una vera devozione interiore, così come l'hanno vissuta i santi, e come san Luigi M. Grignion di Montfort l'ha presentata, cioè un « segreto » di salvezza.

Indice