Aetatis novae |
20. Riconoscendo il valore ed anche l'urgenza delle esigenze suscitate dall'attività mediatica, i vescovi e le persone cui spetta di decidere circa la distribuzione delle risorse della Chiesa, che sono limitate sul piano umano come su quello materiale, dovrebbero adoperarsi per accordare una giusta priorità a questo settore, tenendo conto delle situazioni particolari della loro nazione, della loro regione e della loro diocesi.
È possibile che questa esigenza si faccia sentire in modo più acuto adesso più che in passato proprio perché, almeno in parte, il grande "Areopago" contemporaneo dei media è stato finora più o meno trascurato dalla Chiesa.31
Come fa notare il Santo Padre: "Si privilegiano generalmente altri strumenti per l'annunzio evangelico e per la formazione, mentre i massmedia sono lasciati all'iniziativa dei singoli o di piccoli gruppi che entrano nella programmazione pastorale in linea secondaria"32
Questa situazione richiede delle correzioni.
21. Raccomandiamo dunque particolarmente che le diocesi e le Conferenze o le Assemblee episcopali veglino affinché il problema dei media sia affrontato in ogni piano pastorale.
Spetta a loro, inoltre, redigere piani pastorali particolari riguardanti le comunicazioni sociali, oppure rivedere e aggiornare i piani già esistenti in modo da garantire un processo di riesame e di aggiornamento periodici.
Per far questo i vescovi ricerchino la collaborazione di professionisti che lavorano nei media secolari o negli organismi della Chiesa legati al campo della comunicazione, e specialmente delle organizzazioni nazionali e internazionali del cinema, della radio, della televisione e della stampa.
Ci sono Conferenze episcopali che hanno già ricevuto profitto da piani pastorali adeguati nel delineare concretamente i bisogni esistenti e gli obiettivi da raggiungere, e nell'incoraggiare il coordinamento degli sforzi.
I risultati dello studio, così come le valutazioni e le consultazioni che hanno permesso la redazione di questi documenti, potrebbero e dovrebbero circolare a tutti i livelli della Chiesa, perché in grado di fornire dati utili per la pastorale.
È possibile anche adattare piani realistici e pratici ai bisogni delle Chiese locali.
Dovrebbero essere fatti permanentemente oggetto di revisione e adeguamenti in rapporto all'evoluzione delle esigenze.
In appendice a questo documento suggeriamo elementi per un piano pastorale e argomenti che potrebbero essere oggetto di lettere pastorali o dichiarazioni episcopali, sia a livello nazionale che diocesano.
Sono elementi tratti da proposte di Conferenze episcopali e di professionisti dei media.
Indice |
31 | Cf Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, n. 37, c |
32 | Ibid. |