Guida per i Catechisti |
Un problema di fondo è la difficoltà di stabilire quale grado di convinzione di fede e quale chiarezza di motivazioni vocazionali un candidato veramente debba avere per essere accettato.
All'origine di questo problema ci sono molte cause, più o meno incidenti secondo i posti, tra le quali emergono:
la differente maturità religiosa delle comunità ecclesiali,
la scarsezza numerica di persone idonee e disponibili,
la situazione socio-politica,
l'inadeguatezza della preparazione scolastica di base,
le difficoltà economiche.
Questo stato di cose può ingenerare una specie di rassegnazione, cui bisogna reagire.
La CEP insiste sul principio che una buona selezione dei candidati è la condizione preliminare per avere catechisti idonei.
Di conseguenza, come si è già detto, incoraggia a mirare prima di tutto alla qualità, fin dalla scelta iniziale.
Occorre che i Pastori abbiano questa convinzione come un ideale da raggiungere, anche se con gradualità, e non accettino facilmente dei compromessi.
Inoltre, suggerisce di puntare sulla formazione dell'ambiente, promuovendo la conoscenza del ruolo del catechista nella comunità e soprattutto tra i giovani, così che siano più numerosi coloro che si sentono attratti ad impegnarsi in questo servizio ecclesiale.
Non si dimentichi, poi, che l'apprezzamento da parte dei fedeli per questo ruolo è direttamente proporzionato al modo con cui i pastori trattano i loro catechisti, ne valorizzano le attribuzioni e ne rispettano le responsabilità.
Un catechista realizzato, responsabile e dinamico, operante con entusiasmo e che esprima gioia nell'esercizio del proprio compito, apprezzato e giustamente rimunerato, è il migliore promotore della propria vocazione.
Per scegliere un candidato al compito di catechista occorre sapere quali criteri sono "essenziali" e quali no.
Ai fini pratici, è indispensabile che in tutte le Chiese sia fissato un elenco di criteri di selezione, di modo che quanti sono incaricati a scegliere i candidati abbiano punti di riferimento.
Stilare tale elenco con criteri che siano sufficienti, precisi, realistici e controllabili, spetta all'autorità locale, l'unica in grado di valutare le esigenze e le possibilità di farvi fronte.
Anche su questo punto, conviene tener conto delle seguenti indicazioni generali, con l'obiettivo di pervenire ad un comportamento omogeneo in tutte le zone di missione, nel rispetto delle necessarie e inevitabili differenze.
- Alcuni criteri si riferiscono alla persona del catechista: pregiudiziale vincolante è che non si accetti mai nessuno che non abbia motivazioni positive o che chieda di diventare catechista perché non è stato capace di trovare un'altra occupazione più onorevole o redditizia.
In senso positivo, i criteri devono riguardare:
la fede del candidato, che si manifesta nella sua pietà e nello stile di vita quotidiana;
l'amore per la Chiesa e la comunione con i Pastori;
lo spirito apostolico e l'apertura missionaria;
l'amore per i fratelli, con una propensione al servizio generoso;
la preparazione intellettuale di base;
un buon apprezzamento nella comunità;
tutte quelle capacità umane, morali e tecniche che sono collegate alle funzioni proprie del catechista, come il dinamismo, la capacità di buone relazioni, ecc.
- Altri criteri si riferiscono all'atto della selezione: trattandosi di un servizio ecclesiale, la decisione spetta al Pastore, generalmente al parroco.
La comunità sarà necessariamente coinvolta, a livello di segnalazione e di valutazione del candidato.
Il Vescovo, al quale il parroco presenterà i candidati, pure interverrà, personalmente o tramite incaricato, almeno in un tempo successivo, per confermare autorevolmente la scelta e, alla fine, per conferire la missione ufficiale.
- Ci sono criteri speciali per essere accettati in un centro o scuola per catechisti: oltre a quelli generali validi per tutti, ogni centro stabilisce alcuni criteri propri di accettazione, che tengano conto delle caratteristiche del centro stesso, specialmente in riferimento alla preparazione scolastica richiesta come base, alle condizioni di partecipazione, ai programmi di formazione, ecc.
Queste indicazioni generali devono essere specificate concretamente in loco, senza omettere nessuno degli ambiti indicati, ma precisandoli e completandoli sulla base di ciò che la propria realtà richiede e consente.
Indice |