Cerimoniale dei Vescovi

Indice

Capitolo III - Consacrazione delle Vergini

Premesse

715. Secondo una antica tradizione, la vergine consacrata è segno trascendente dell'amore che la Chiesa porta a Cristo e immagine escatologica della sposa celeste e della vita futura.513

716. Alla consacrazione verginale possono essere ammesse sia donne che hanno scelto la vita monastica, sia donne che vivono nel mondo.514

717. È opportuno che la consacrazione delle vergini sia fatta nella ottava di pasqua, nelle solennità e tra queste soprattutto in quelle in cui si celebrano i misteri dell'incarnazione dei Signore, nelle domeniche, nelle feste della beata Vergine Maria, delle sante vergini o dei santi che si distinsero nella vita religiosa.515

718. In un giorno stabilito, prossimo al rito di consacrazione, o almeno il giorno prima, coloro che devono essere consacrate vergini siano presentate al vescovo per un colloquio pastorale, come è giusto che avvenga tra le figlie e il padre della diocesi.516

719. Secondo l'opportunità e soprattutto a lode della castità e per favorire il senso ecclesiale, l'edificazione e il concorso di popolo, i fedeli siano informati per tempo della celebrazione del rito.517

720. Ministro del rito di consacrazione delle vergini è il vescovo diocesano.

Tuttavia un altro vescovo può presiedere il rito con il consenso dello stesso vescovo diocesano.518

721. Nei giorni in cui sono permesse le messe rituali,519 si può celebrare la messa per la consacrazione delle vergini, con le letture proprie,520 usando il colore bianco o festivo.

Se tuttavia non si celebra la messa rituale, una delle letture può essere presa fra quelle proposte nel "Lezionario" per la medesima messa.

Quando invece ricorrono i giorni indicati ai nn. 1-4 della tavola dei giorni liturgici,521 si celebra la messa del giorno con le sue letture.

Si può sempre proclamare la formula della benedizione finale propria della messa rituale.

I. La consacrazione verginale delle monache

722. La consacrazione verginale delle monache si compie durante la messa di norma nella chiesa del monastero.522

Conviene che i sacerdoti che partecipano alla celebrazione concelebrino con il vescovo.

Ugualmente conviene che il vescovo sia assistito almeno da un diacono e che nello svolgimento dei rito siano presenti alcuni ministri, rivestiti di camice o di una veste legittimamente approvata per loro.

723. Per lo svolgimento dei rito, oltre alle vesti sacre e a quanto è necessario per la celebrazione della messa, si preparino:

a) il "Pontificale Romano";

b) i veli, gli anelli e tutti gli altri simboli di consacrazione o di professione religiosa, secondo le usanze dei luogo e le consuetudini della famiglia religiosa; le lampade o le candele;

c) in un luogo opportuno dei presbiterio la sede per la superiora, se è il caso;

d) ugualmente in presbiterio le sedi per le vergini consacrande, disposte in modo tale che l'azione liturgica possa essere vista bene dal fedeli;

e) un calice di sufficiente grandezza per la comunione sotto le due specie.

La consacrazione avviene alla cattedra, ma se la partecipazione dei fedeli lo richiede, la sede del vescovo può essere posta anche davanti all'altare o in un luogo più adatto.523

724. Quando il popolo è radunato e tutto è stato predisposto come si conviene, si avvia al solito modo la processione attraverso la chiesa verso l'altare, mentre il coro e il popolo eseguiscono il canto di ingresso della messa.

Alla processione prendono parte lodevolmente le vergini consacrande, accompagnate dalla superiora e dalla maestra.524

725. Giunte davanti al presbiterio, dopo la debita riverenza all'altare, le vergini consacrande prendono posto nei luoghi loro assegnati nella navata della chiesa.525

726. I riti iniziali e la liturgia della parola, fino al vangelo incluso, si svolgono nel modo consueto.

727. Dopo il vangelo, il vescovo, ricevuti mitra e pastorale, siede alla cattedra o si reca alla sede preparata; intanto si eseguisce l'antifona: Vergini sagge.

Allora le vergini consacrande accendono le lampade o i ceri e, accompagnate dalla maestra e da altre monache deputate a questo ufficio, si avvicinano al presbiterio e rimangono in piedi fuori di esso.

Finita l'antifona, il vescovo chiama le vergini consacrande, dicendo o cantando: Venite, figlie, a cui le vergini rispondono eseguendo l'antifona: Ecco, Signore noi siamo pronte a seguirti, e così salgono in presbiterio e si dispongono in modo tale che il rito possa essere visto da tutti.

Le candele vengono consegnate ai ministri o collocate su un candelabro adatto.526

728. Mentre tutti sono seduti, il vescovo tiene l'omelia nella quale, prendendo lo spunto dal testo delle letture sacre proclamate nella messa, parla al popolo, alle monache e alle vergini consacrande del dono e della funzione della verginità per la santificazione delle elette e per il bene della chiesa e di tutta la famiglia umana.527

729. Terminata l'omelia si alzano soltanto le vergini; allora il vescovo domanda loro se sono disposte a consacrarsi a Dio e a praticare la perfetta carità secondo la regola o le costituzioni della loro famiglia religiosa, secondo quanto è indicato nel pontificale.528

730. Poi tutti si alzano.

Il vescovo, deposti mitra e pastorale, stando in piedi con le mani giunte, dice l'invito: Preghiamo Dio Padre onnipotente.

Quindi il diacono dice: Meniamoci in ginocchio, e subito il vescovo e tutti i presenti si inginocchiano.

La consuetudine che le vergini consacrande si prostrino, dove è in vigore, può essere conservata.

Nel tempo pasquale e nelle domeniche invece, il diacono non dice: Mettiamoci in ginocchio; tutti, eccettuate le vergini consacrande, stanno in piedi mentre si cantano le litanie.

A questo punto si cantano le litanie.

A luogo opportuno si possono inserire le invocazioni di quei santi che sono venerati in modo particolare dalla comunità; si possono anche aggiungere, secondo l'opportunità, alcune invocazioni più adatte alle singole circostanze; infatti le litanie tengono il posto della preghiera universale.529

731. Terminata la preghiera litanica, il vescovo stando in piedi proclama, a mani allargate, l'orazione Ascolta, o Dio.

Al termine, il diacono, se prima delle litanie aveva invitato a genuflettere, aggiunge: Alzatevi, e tutti si alzano.530

732. Allora si siede solo il vescovo e riceve la mitra e il pastorale.

Due suore già professe, secondo la consuetudine della famiglia religiosa o del monastero, si avvicinano alla sede della superiora e, in piedi, adempiono lo speciale ufficio, di testimoni.

Le vergini che devono emettere la professione, si presentano, una ad una, davanti alla superiora e alle testimoni, e leggono la formula della professione già scritta opportunamente prima, di propria mano.

Quindi ciascuna si reca lodevolmente all'altare e vi depone il foglio della formula della professione; firma poi sullo stesso altare, se si può fare comodamente, il documento della professione.

Ciò fatto, ritorna al posto assegnatole.

Allora, secondo l'opportunità, le vergini neo-professe, stando in piedi, eseguono l'antifona: Accoglimi, o Signore, o un altro canto adatto che esprima in modo vivamente ispirato i sentimenti della donazione e della gioia.531

733. Poi il vescovo, deposti pastorale e mitra, si alza e, con le mani stese sopra le vergini in ginocchio, canta o dice la solenne preghiera di consacrazione, mentre tutta l'assemblea sta in piedi.532

734. Terminata la preghiera di consacrazione, il vescovo siede e riceve la mitra.

Ugualmente siede il popolo, le vergini invece si alzano e, accompagnate dalla maestra o da un'altra monaca a ciò deputata, si avvicinano al vescovo che dice a tutte insieme: O figlie carissime, ricevete; quindi consegna alle singole vergini il velo e l'anello, o l'anello soltanto.

Frattanto il coro insieme con il popolo canta un'antifona, ad esempio A te innalzo l'anima mia, con il salmo 45 o un altro canto adatto.533

735. Quindi, se è opportuno, il vescovo consegna a ciascuna vergine anche il libro della liturgia delle ore, dopo aver detto le parole della apposita formula alle quali le vergini tutte assieme rispondono Amen.534

736. Allora, se è opportuno, le vergini cantano l'antifona Alleluia, Sono sposa di Cristo, o un'altra adatta.535

737. Terminati questi riti, dove è in vigore l'usanza o sembra opportuno, il vescovo o la superiora possono significare con parole adatte che le vergini appena professe e consacrate a Dio, sono aggregate per sempre alla loro famiglia religiosa.

Si può manifestare ciò anche con un segno di pace: in questo caso il vescovo lo scambia, in modo conveniente con le vergini neoconsacrate.

Quindi la superiora e le altre monache manifestano ad esse il loro amore fraterno secondo le consuetudini della famiglia religiosa o del monastero.

Frattanto il coro, canta, assieme al popolo, l'antifona Quam dilecta tabernacula tua, con il salmo 84, o un altro canto adatto.536

738. A questo punto le vergini neoprofesse ritornano al posto loro preparato in presbiterio, e si riprende la messa.

Il simbolo si dice secondo le rubriche; si omette invece la preghiera universale.537

Mentre si eseguisce il canto all'offertorio, alcuno vergini neoconsacrate a Dio portano opportunamente all'altare il pane, il vino e l'acqua per la celebrazione eucaristica.538

Nelle preghiera eucaristica si aggiungano le intercessioni proprie.539

Il vescovo, nel modo conveniente, dà la pace alle vergini neoconsacrate a Dio.540

739. Dopo che il vescovo si è comunicato con il corpo e il sangue del Signore, le vergini si accostano all'altare per ricevere la comunione sotto le due specie.

Dopo di esse, possono ricevere allo stesso modo l'eucaristia le consorelle, i genitori e i parenti.541

740. Terminata l'orazione dopo la comunione, le vergini neoconsacrate a Dio si recano davanti all'altare.

Allora il vescovo riceve la mitra e il pastorale e saluta il popolo dicendo: Il Signore sia con voi.

Allora uno dei diaconi può dire l'invito alla benedizione e il vescovo, con le braccia stese sulle vergini, proclama le invocazioni della benedizione.

Quindi riceve il pastorale e dice: E su tutti voi, e traccia un segno di croce sul popolo.

Il vescovo può impartire la benedizione anche con le formule proposte più sotto ai nn. 1120-1121

741. Dopo che il vescovo ha impartito la benedizione, il diacono congeda il popolo dicendo: La messa è finita, andate in pace, e tutti rispondono: Rendiamo grazie a Dio.

Le vergini, se è il caso, prendono le loro candele; il coro e il popolo cantano un inno adatto o un canto di lode e si ordina la processione, come all'inizio della messa, per riaccompagnare le vergini neoconsacrate alla porta della clausura.542

II. La consacrazione delle Vergini che conducono vita nel secolo

742. Quando per decisione e sotto l'autorità del vescovo vengono ammesse alla consacrazione vergini che conducono vita nel secolo, soprattutto se sono a servizio di opere diocesane, il rito opportunamente si svolge nella chiesa cattedrale, a meno che le circostanze e gli usi dei posto non consiglino di fare diversamente.543

743. Tutto si svolge come è descritto sopra per la consacrazione delle vergini monache, eccettuato quanto è detto nel pontificale e più sotto.

744. Conviene che due vergini già consacrate a Dio o due donne scelte nell'Assemblea dei fedeli, accompagnino le vergini consacrande e le conducano all'altare.544

745. Per le domande circa la volontà di consacrarsi a Dio, dopo l'omelia, si usa il testo proprio che si trova nel pontificale.545

746. Terminate le litanie con la loro orazione, subito le singole consecrande si avvicinano al vescovo, genuflettono davanti a lui e pongono le loro mani giunte tra le mani dei vescovo, ed emettono il proposito di verginità, dicendo: Accipe, Pater.

A questo rito, se esso sembra meno conveniente, si può sostituire un altro stabilito dalla conferenza episcopale.546

747. Il segno di pace alle vergini consacrate non viene dato subito dopo la consegna delle insegne ma durante la messa, come di norma.547

Indice

513 Cf. Pontificale Romano, Rito della consacrazione delle vergini, Premesse, n. 1
514 Ibidem, Premesse, n. 3
515 Cf. Pontificale Romano, Rito della consacrazione delle vergini, cap. I
Consacrazione delle vergini, n. 1 e
cap. II Consacrazione delle, vergini unita alla professione monastica, n. 39
516 Ibidem, m. 2 e 40
517 Cf. ibidem, n. 4
518 Ibidem, Premesse, n. 6
519 Cf. più sotto, Appendice III
520 Cf. Messale Romano, Ordinamento delle letture della messa, nn. 111-115
521 Cf. più sotto, Appendice II
522 Cf. Pontificale Romano, Rito della consacrazione delle vergini, cap. II.
Consacrazione delle vergini unita alla professione monastica, n. 41
523 Cf. ibidem, nn. 47, 44
524 Ibidem, n. 48
525 Cf. ibidem, n. 49
526 Cf. ibidem, nn. 51-52
527 Cf. ibidem, cap. I, Consacrazione delle vergini, n. 16
528 Cf. ibidem, cap. n, Consacrazione delle vergini congiunta alla professione monastica, nn. 55-56
529 Cf. ibidem, nn. 57-59
530 Cf. ibidem, n. 60
531 Cf. ibidem, nn. 61-63
532 Cf. ibidem, n. 64
533 Cf. ibidem, nn. 65-67
534 Cf. ibidem, n. 68
535 Cf. ibidem, n. 69
536 Cf. ibidem, n. 70
537 Cf. ibidem, n. 50
538 Cf. ibidem, n. 73
539 Cf. ibidem, n. 74
540 Cf. ibidem, n. 75
541 Ibidem, n. 76
542 Cf. ibidem, n. 80
543 Cf. ibidem, cap. I, Consacrazione delle vergini, n. 3
544 Ibidem, n. 10
545 Cf. ibidem, n. 17
546 Cf. ibidem, n. 22
547 Cf. ibidem, n. 34