1 agosto 1969
Diletti figli e figlie,
Vi ricordate, nel Vangelo, che un giorno quando Nostro Signore era circondato da gente che chiedeva di essere guarita, gli amici di un povero paralitico praticarono un foro nel tetto della casa, e calarono il suo lettuccio giù in modo che Gesù potesse toccarlo e guarirlo.
Poiché voi non potete muovervi dai vostri letti d'ospedale, oggi è il Papa che è venuto in volo da Roma per essere in mezzo a voi e portarvi la sua benedizione.
Come Nostro Signore sulla croce, voi non potete muovervi liberamente; ma, come Lui, voi potete allargare le vostre braccia al mondo intero, e offrire le vostre sofferenze per la salvezza degli uomini.
Noi ammiriamo il vostro coraggio, la vostra pazienza e il vostro buon umore; e Vi incoraggiamo a vedere nella vostra malattia e sofferenza la mano amorosa di Dio, che vi ama tanto caramente e che sa ciò che è meglio per la vostra anima e per la vostra eterna felicità.
Per quelli che Lo amano, tutto cospira al bene.
Fate che il vostro letto d'ospedale sia un altare sul quale voi vi offrite in completa donazione a Dio, perché faccia di voi quello che Egli desidera; e la vostra ricompensa sarà infinitamente grande in cielo.
Con cuore paterno, ricolmo di tenero affetto, Noi vi benediciamo tutti, e benediciamo quanti attendono alle vostre cure in questo ospedale, le vostre famiglie, e tutti coloro che vi sono cari.