Concilio di Nicea II

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Canone XV

Un chierico non dev'essere addetto a due chiese

D'ora in poi, un chierico non potrà essere addetto a due chiese: ciò, infatti, è proprio di chi desidera far commercio e turpe guadagno, ed è alieno dalle consuetudini ecclesiastiche.

Abbiamo ascoltato, infatti, dalla stessa voce del Signore che uno non può servire due padroni, o odierà uno e amerà l'altro, ovvero sarà favorevole all'uno, disprezzando l'altro. ( Mt 6,24 )

Quindi ognuno, conforme alla voce dell'apostolo: in ciò a cui fu chiamato, in questo rimanga, ( 1 Cor 7,20 ) deve servire in una sola chiesa: quanto, infatti, nelle cose ecclesiastiche viene fatto per turpe guadagno è alieno da Dio.

Per le necessità della vita, vi sono molte occupazioni: da queste, se uno vuole, si procuri ciò che è necessario alla vita.

Dice, infatti, l'apostolo: Alle mie necessità e a quelle di coloro che sono con me, hanno provveduto queste mani. ( At 20,34 )

Queste disposizioni valgono per questa città, che Dio ha in custodia.

Per gli altri luoghi, considerata la penuria di soggetti, si sia più indulgenti.

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