Lumen gentium |
La missione divina affidata da Cristo agli apostoli durerà fino alla fine dei secoli ( Mt 28,20 ), poiché il Vangelo che essi devono predicare è per la Chiesa il principio di tutta la sua vita in ogni tempo.
Per questo gli apostoli, in questa società gerarchicamente ordinata, ebbero cura di istituire dei successori.
Infatti, non solo ebbero vari collaboratori nel ministero ( At 6,2-6; At 11,30; At 13,1; At 14,23; At 20,17; 1 Ts 5,12-12; Fil 1,1; Col 4,11 ) ma perché la missione loro affidata venisse continuata dopo la loro morte, affidarono, quasi per testamento, ai loro immediati cooperatori l'ufficio di completare e consolidare l'opera da essi incominciata ( At 20,25-27; 2 Tm 4,6s; 1 Tm 5,22; 2 Tm 2,2; Tt 1,5 ) 5 raccomandando loro di attendere a tutto il gregge nel quale lo Spirito Santo li aveva posti a pascere la Chiesa di Dio ( At 20,28 ).
Perciò si scelsero di questi uomini e in seguito diedero disposizione che dopo la loro morte altri uomini subentrassero al loro posto. 6
Fra i vari ministeri che fin dai primi tempi si esercitano nella Chiesa, secondo la testimonianza della tradizione, tiene il primo posto l'ufficio di quelli che costituiti nell'episcopato, per successione che decorre ininterrotta fin dalle origini7 sono i sacramenti attraverso i quali si trasmette il seme apostolico. 8
Così, come attesta S. Ireneo, per mezzo di coloro che gli apostoli costituirono vescovi e dei loro successori fino a noi, la tradizione apostolica in tutto il mondo è manifestata9 e custodita . 10
I vescovi dunque hanno ricevuto il ministero della comunità per esercitarlo con i loro collaboratori, sacerdoti e diaconi.11
Presiedono in luogo di Dio al gregge12 di cui sono pastori quali maestri di dottrina, sacerdoti del sacro culto, ministri del governo della Chiesa.13
Come quindi è permanente l'ufficio dal Signore concesso singolarmente a Pietro, il primo degli apostoli, e da trasmettersi ai suoi successori, cosi è permanente l'ufficio degli apostoli di pascere la Chiesa, da esercitarsi in perpetuo dal sacro ordine dei vescovi.14
Perciò il sacro Concilio insegna che i vescovi per divina istituzione sono succeduti al posto degli apostoli15 quali pastori della Chiesa, e che chi li ascolta, ascolta Cristo, chi li disprezza, disprezza Cristo e colui che ha mandato Cristo ( Lc 10,16 ). 16
Indice |
5 | S. Clemente Rom., Ad Cor 44,3 |
6 | S. Clemente Rom., Ad Cor. 44,2 |
7 | Tertulliano,
Praescr. Haer. 32; S. Ignazio M., passim. |
8 | Tertulliano, Praescr. Haer. 32 |
9 | S. Ireneo, Adv. Haer. III, 3, 1; PG 7, 848 A; Harvey 2, 8; Sagnard, p. 100 s,; « manifestatam » |
10 | S. Ireneo, Adv. Haer. II, 2, 2; PG 7, 847; Harvey 2, 7; Sagnard, p. 100; « custoditur », cfr. ib. IV, 26, 2; col. 1053; Harvey 2, 236, nonché IV, 33, 8; col. 1077; Harvey 2, 262 |
11 | S. Ignazio M., Philad., Praef.; ed. Funk, I, p. 264 |
12 | S. Ignazio M., Philad., 1, 1; Magn. 6, 1; ed. Funk, I, pp. 264 e 234 |
13 |
S. Clemente Rom., l. c., 42,3-4;
44,3-4;
57,1-2; S. Ignazio M., Philad., 2; Smyrn., 8; Magn., 3; Trall., 7; ed. Funk, I, p. 265 s., 282; 232; 246 s. etc.; S. Giustino, Apol., 1, 65; S. Cipriano, Epist., passim. |
14 | Leone XII, Enc. Satis cognitum, 29 giugno 1896 |
15 | Conc. Trid.,
Decr. de sacr. Ordinis, cap. 4; Conc. Vat. I, Cost. dogm. I De Ecclesia Christi, Pastor aeternus, cap. 3; Pio XII, Enc. Mystici Corporis, 29 giugno 1943 |
16 | Leone XII, Lett. Et sane, 17 dicembre 1888: ASS 21 (1888), p. 321 s. |