Sacrosanctum concilium |
5 Dio, il quale « vuole che tutti gli uomini si salvino e arrivino alla conoscenza della verità » ( 1 Tm 2,4 ), « dopo avere a più riprese e in più modi parlato un tempo ai padri per mezzo dei profeti » ( Eb 1,1 ), quando venne la pienezza dei tempi, mandò il suo Figlio, Verbo fatto carne, unto dallo Spirito Santo, ad annunziare la buona novella ai poveri, a risanare i cuori affranti, ( Is 61,1; Lc 4,18 ) « medico di carne e di spirito »,9 mediatore tra Dio e gli uomini. ( 1 Tm 2,5 )
Infatti la sua umanità, nell'unità della persona del Verbo, fu strumento della nostra salvezza.
Per questo motivo in Cristo « avvenne la nostra perfetta riconciliazione con Dio ormai placato e ci fu data la pienezza del culto divino ».11
Quest'opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio, che ha il suo preludio nelle mirabili gesta divine operate nel popolo dell'Antico Testamento, è stata compiuta da Cristo Signore principalmente per mezzo del mistero pasquale della sua beata passione, risurrezione da morte e gloriosa ascensione, mistero col quale « morendo ha distrutto la nostra morte e risorgendo ha restaurato la vita ».12
Infatti dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa .13
Indice |
9 | S. Ignazio di Antiochia, Ad, Eph., 7, 2; ed. F. X. Funk, Patres Apostolici, I, Tubingae 1901, p. 218 |
11 | Sacramentarium Veronense ( Leonianum ): ed. C. Mohlberg, Romae, 1956, n. 1265 p. 162 |
12 | Missale romanum, Prefazio Pasquale |
13 | S. Agostino, Enarr. in Ps. CXXXVIII, 2: Corpus Christianorum, XL, Tutnholti 1956, p. 1991, e orazione dopo la seconda lezione del Sabato Santo, nel Messale Romano, prima della riforma della Settimana Santa |