Gaudium et spes |
In vista di questa cooperazione, sembra utile proporre le norme seguenti:
a) Le nazioni in via di sviluppo tendano soprattutto ad assegnare, espressamente e senza equivoci, come fine del progresso la piena espansione umana dei cittadini.
Si ricordino che questo progresso trova innanzi tutto la sua origine e il suo dinamismo nel lavoro e nella ingegnosità delle popolazioni stesse, visto che esso deve si far leva sugli aiuti esterni, ma, prima di tutto, sulla valorizzazione delle proprie risorse nonché sulla propria cultura e tradizione.
In questa materia, quelli che esercitano sugli altri maggiore influenza devono dare l'esempio.
b) È dovere gravissimo delle nazioni evolute di aiutare i popoli in via di sviluppo ad adempiere i compiti sopraddetti.
Perciò esse procedano a quelle revisioni interne, spirituali e materiali, richieste da questa cooperazione universale.
Così bisogna che negli scambi con le nazioni più deboli e meno fortunate abbiano riguardo al bene di quelle che hanno bisogno per la loro stessa sussistenza dei proventi ricavati dalla vendita dei propri prodotti.
c) Spetta alla comunità internazionale coordinare e stimolare lo sviluppo, curando tuttavia di distribuire con la massima efficacia ed equità le risorse a ciò destinate.
Salvo il principio di sussidiarietà, ad essa spetta anche di ordinare i rapporti economici mondiali secondo le norme della giustizia.
Si fondino istituti capaci di promuovere e di regolare il commercio internazionale, specialmente con le nazioni meno sviluppate, e destinati pure a compensare gli inconvenienti che derivano dall'eccessiva disuguaglianza di potere fra le nazioni.
Accanto all'aiuto tecnico, culturale e finanziario, un simile ordinamento dovrebbe mettere a disposizione delle nazioni in via di sviluppo le risorse necessarie ad ottenere una crescita soddisfacente della loro economia.
d) In molti casi è urgente procedere a una revisione delle strutture economiche e sociali.
Ma bisogna guardarsi dalle soluzioni tecniche premature, specialmente da quelle che, mentre offrono all'uomo certi vantaggi materiali, si oppongono al suo carattere spirituale e alla sua crescita.
Poiché « non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio » ( Mt 4,4 ).
Ogni parte della famiglia umana reca in sé e nelle sue migliori tradizioni qualcosa di quel tesoro spirituale che Dio ha affidato all'umanità, anche se molti ignorano da quale fonte provenga.
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