Dei verbum |
Perciò è necessario che tutti i chierici, principalmente i sacerdoti e quanti, come i diaconi o i catechisti, attendono legittimamente al ministero della parola, conservino un contatto continuo con le Scritture mediante una lettura spirituale assidua e uno studio accurato, affinché non diventi « un vano predicatore della parola di Dio all'esterno colui che non l'ascolta dentro di sé »,4 mentre deve partecipare ai fedeli a lui affidati le sovrabbondanti ricchezze della parola divina, specialmente nella sacra liturgia.
Parimenti il santo Concilio esorta con ardore e insistenza tutti i fedeli, soprattutto i religiosi, ad apprendere « la sublime scienza di Gesù Cristo » ( Fil 3,8 ) con la frequente lettura delle divine Scritture.
« L'ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo ».5
Si accostino essi volentieri al sacro testo, sia per mezzo della sacra liturgia, che è impregnata di parole divine, sia mediante la pia lettura, sia per mezzo delle iniziative adatte a tale scopo e di altri sussidi, che con l'approvazione e a cura dei pastori della Chiesa, lodevolmente oggi si diffondono ovunque.
Si ricordino però che la lettura della sacra Scrittura dev'essere accompagnata dalla preghiera, affinché si stabilisca il dialogo tra Dio e l'uomo; poiché « quando preghiamo, parliamo con lui; lui ascoltiamo, quando leggiamo gli oracoli divini ».6
Compete ai vescovi, « depositari della dottrina apostolica »,7 ammaestrare opportunamente i fedeli loro affidati sul retto uso dei libri divini, in modo particolare del Nuovo Testamento e in primo luogo dei Vangeli, grazie a traduzioni dei sacri testi; queste devono essere corredate delle note necessarie e veramente sufficienti, affinché i figli della Chiesa si familiarizzino con sicurezza e profitto con le sacre Scritture e si imbevano del loro spirito.
Inoltre, siano preparate edizioni della sacra Scrittura fornite di idonee annotazioni, ad uso anche dei non cristiani e adattate alla loro situazione; sia i pastori d'anime, sia i cristiani di qualsiasi stato avranno cura di diffonderle con zelo e prudenza.
Indice |
4 | S. Agostino, Serm. 179, 1 |
5 | S. Girolamo, Comm. in Is., Prol.: PL 24, 17. Benedetto XV, Enc. Spiritus Paraclitus; Pio XII, Enc. Divino afflante |
6 | S. Ambrogio, De afficiis ministrorum I, 20, 88; PL 16, 50 |
7 | S. Ireneo, Adv. Haer. IV, 32, 1: PG 7, 1071; ( = 49, 2 ) Harvey, 2, p. 255 |