Ad gentes |
L'attività missionaria è anche intimamente congiunta con la natura umana e con le sue aspirazioni.
Difatti la Chiesa, per il fatto stesso che annuncia loro il Cristo, rivela agli uomini in maniera genuina la verità intorno alla loro condizione e alla loro vocazione integrale, poiché è Cristo il principio e il modello dell'umanità nuova, cioè di quell'umanità permeata di amore fraterno, di sincerità, di spirito di pace, che tutti vivamente desiderano.
Cristo e la Chiesa, che a lui con la sua predicazione evangelica rende testimonianza, superano i particolarismi di razza e di nazionalità, sicché a nessuno e in nessun luogo possono apparire estranei.46
Il Cristo è la verità e la via, che la predicazione evangelica a tutti svela, facendo loro intendere le parole da lui stesso pronunciate: « Convertitevi e credete al Vangelo » ( Mc 1,15 ).
E poiché chi non crede è già condannato, ( Gv 3,18 ) è evidente che le parole di Cristo sono insieme parole di condanna e di grazia, di morte e di vita.
Soltanto facendo morire ciò che è vecchio possiamo pervenire al rinnovamento della vita: e questo vale anzitutto per le persone, ma vale anche per i vari beni di questo mondo, contrassegnati insieme dal peccato dell'uomo e dalla benedizione di Dio: « tutti infatti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio ( Rm 3,23 ).
Ora nessuno di per se stesso e con le sue forze riesce a liberarsi dal peccato e ad elevarsi in alto, nessuno è in grado di affrancarsi dalla sua debolezza, dalla sua solitudine o dalla sua schiavitù48 tutti hanno bisogno del Cristo come di un esempio, di un maestro, di un liberatore, di un salvatore, come di colui che dona la vita.
Ed effettivamente nella storia umana, anche dal punto di vista temporale, il Vangelo ha sempre rappresentato un fermento di libertà e di progresso, e si presenta sempre come fermento di fraternità, di umiltà e di pace.
Ben a ragione, dunque, Cristo viene esaltato dai fedeli come « l'atteso delle genti ed il loro salvatore ».49
Indice |
46 | Benedetto XV, Enc.
Maximum illud: « Nam ut Ecclesia Dei catholica est nullamque apud
gentem vel nationem exstranea ... ». Giovanni XXIII, Enc. Mater et Magistra: « a iure divino ad universas pertinet gentes ... Ecclesia, cum in populi alicuius quasi venas vim suam inseruerit, idcirco neque est neque se existimat institutum quoddam, eidem populi exstrinsecus impositum ... Atque edeo quidquid bonum honestumque sibi esse videatur, idem confirmant atque perficiunt » ( cioè coloro che sono rinati in Cristo ), 25 maggio 1961 |
48 | S. Ireneo, Adv. Haer. III, 15, n. 3: PG 7, 919: « Veritatis fuerunt praedicatores et apostoli libertatis » |
49 | Breviarium romanum, Antif. O ai vespri del 23 dicembre |