Perfectae caritatis |
1 Il santo Concilio ha mostrato già in precedenza nella costituzione « Lumen Gentium », che il raggiungimento della carità perfetta per mezzo dei consigli evangelici trae origine dalla dottrina e dagli esempi del divino Maestro ed appare come un segno eccellente del regno dei cieli.
Ora lo stesso Concilio intende occuparsi della vita e della disciplina di quegli istituti, i cui membri fanno professione di castità, di povertà e di obbedienza, e provvedere alle loro necessità secondo le odierne esigenze.
Fin dai primi tempi della Chiesa vi furono uomini e donne che per mezzo della pratica dei consigli evangelici vollero seguire Cristo con maggiore libertà ed imitarlo più da vicino, e condussero, ciascuno a loro modo, una vita consacrata a Dio.
Molti di essi, sotto l'impulso dello Spirito Santo, vissero una vita solitaria o fondarono famiglie religiose che la Chiesa con la sua autorità volentieri accolse ed approvò.
Cosicché per disegno divino si sviluppò una
meravigliosa varietà di comunità religiose, che molto ha contribuito a far sì
che la Chiesa non solo sia atta ad ogni opera buona e preparata al suo ministero per l'edificazione del corpo di Cristo
( Ef 4,12 ),
ma attraverso la varietà dei doni dei suoi figli appaia altresì come una sposa adornata per il suo sposo
( Ap 21,2 ),
e per mezzo di essa si manifesti la multiforme sapienza di Dio
( Ef 3,10 ).
In tanta varietà di doni, tutti coloro che, chiamati da Dio alla pratica dei consigli evangelici, ne fanno fedelmente professione, si consacrano in modo speciale al Signore, seguendo Cristo che, casto e povero ( Mt 8,20; Lc 9,58 ), redense e santificò gli uomini con la sua obbedienza spinta fino alla morte di croce ( Fil 2,8 ).
Così essi, animati dalla carità che lo Spirito Santo infonde nei loro cuori ( Rm 5,5 ) sempre più vivono per Cristo e per il suo corpo che è la Chiesa ( Col 1,24 ).
Quanto più fervorosamente, adunque, vengono uniti a Cristo con questa donazione di sé che abbraccia tutta la vita, tanto più si arricchisce la vitalità della Chiesa ed il suo apostolato diviene vigorosamente fecondo.
Affinché poi il superiore valore della vita consacrata per mezzo della professione dei consigli evangelici, nonché la sua necessaria funzione nelle presenti circostanze riescano di maggior vantaggio alla Chiesa, questo sacro Concilio sancisce le seguenti norme, che riguardano soltanto i principi generali del rinnovamento della vita e della disciplina da attuarsi nelle famiglie religiose, come pure nelle società di vita comune senza voti e negli istituti secolari, conservando ognuno la propria fisionomia.
Le norme particolari che riguardano la esposizione e l'applicazione di questi principi saranno poi emanate dalla competente autorità ecclesiastica dopo il Concilio.
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