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1 Dolce mio sposo, Santissimo Crocifisso Gesù, tu mi fai intendere quanto sia grato al Cuor tuo il cercare che io fo',
quasi come di nascosto, anime che ti adorino in croce, e per questo atto vuoi ringraziarmi,
perché coopero con prudenza, che ai giorni nostri tanto difficili sempre temo che il demonio ci metta lo zampino,
come d'ordinario fa nelle cose più sante che cerca di distruggere.
2 Io poi mi struggerei per l'amore che porto al mio buon Gesù per tante grazie e favori
che continuamente spande sopra di me, ultimo servo dei suoi, immeritevole di un tanto bene;
eppure di tanto in tanto mi fa qualche regalo.
3 Chi son io, mio buon Gesù, per usarmi tante finezze?
Dolce mio Dio, io mi veggo solamente un piccolo verme di terra;
Tu, Maestro SS.mo, insegnami come devo fare per piacerti, per amarti, per benedirti.
4 Ah, potessi avere la scienza di un S. Atanasio, S. Bonaventura, di un S. Agostino,
vorrei scrivere volumi da spargere per tutto il mondo per cantar le tue glorie, le tue misericordie immense!
5 Bene di tutti i beni, Tu mio bel Gesù, sovente mi dicesti che io Ti voglia bene:
certamente è per insegnarmi a tenermi sempre umile; io povero peccatore, per quanto possa essere il mio buon volere,
non basta; ho bisogno del Tuo divino aiuto:
se Tu volessi prendere la mia volontà!
oppure prendi la scure della Tua misericordia, aggiusta per bene a destra e a sinistra,
affinché questo povero essere sia indirizzato a Tuo piacimento. (La scure è l'amore alla penitenza)
6 Di più, il mio buon Gesù Crocifisso mi fece intendere che molto si compiace di veder le anime fare sovente
nel corso della giornata atti di amor di Dio, come sarebbe: "Dio mio, misericordia!"
"Mio Dio Crocifisso, siate sempre l'amor mio" ecc.;
questi atti, fatti anche mentalmente, sono molto graditi al buon Gesù e saranno segnati in Cielo nel libro d'oro.
[ -Segretario 7.8- ]
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