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1 Il mio buon Gesù si fece promettere di nuovo che ogni sera nelle ore silenziose andassi a salutarlo,
e lasciò intravedere la maestà d'un Dio, la sua potenza, nello stesso mentre il rispetto che si deve avere al Creatore.
Per dir il vero, io non osavo neanche più fiatare;
che momenti solenni!
quanto rispetto dovremmo avere per il nostro Signore, se sapessimo che ci sta davanti;
se ne facessimo la considerazione, ci umilieremo nella polvere profondamente.
E certuni in chiesa si vergognano di piegare il ginocchio:
meno ancora! si vergognano di scoprirsi il capo passando davanti a una chiesa!
e i reverendi sacerdoti con quale devozione recitano il S. Uffizio?
Amici cari, ricordiamoci che sempre siamo alla presenza di un Dio, che vede tutte le nostre azioni buone e non buone!
Ah, non ci burliamo di Dio!
non sappiamo se poi ci resterà il tempo di far riparazione:
approfittiamo del tempo, così prezioso, per spenderlo tutto per Gesù nel lavoro e nella preghiera!
2 Poi il mio SS. Crocifisso Gesù vuole, quando mi reco ai piedi del Santissimo Altare,
che io porti la veste bianca, che mi ha indossata, sempre netta dalla polvere;
cioè che, finito il giorno, avvicinandomi a Gesù, faccia un atto d'umiliazione,
un atto di pentimento delle imperfezioni commesse nel corso della giornata.
3 Il mio Gesù mi fece gustare come un minutissimo saggio, grosso quanto la punta di un ago,
la potenza, la dolcezza, la gloria, l'immenso gaudio d'un anima, che, dopo la morte,
vola in seno al suo Dio che tanto amò, assistita dallo Spirito di Dio.
Si direbbe che tali anime sono tanti piccoli Gesù!
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