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1 "Tu avresti tanto coraggio, figlio mio, di dubitare, dopo che t'avevo fatto scrivere in poche pagine,
che il tuo Gesù non sapeva più cosa dirti;
la tua mente andava vagando, perché sei piccolo:
guarda quanta roba t' ho già fatto segnare e sei al principio appena!
tu calcolavi secondo il tuo giudizio.
Sappi che la sapienza d'un Dio non si misura, e quando le autorità supreme ecclesiastiche esamineranno questi scritti,
comprenderanno che furono dettati da Gesù Cristo,
vero Figlio di Dio vivo, perché chi scrive è privo di questi sentimenti
e ciò che segni sono pensieri dati da Dio, affinché il mondo ritorni a Dio."
2 "Figlio, non stare molto tempo senza venire dal tuo Gesù.
Scrivi quanto ti fo noto: non voglio la scienza vana, voglio la semplicità, la carità, la preghiera, l'amore."
- Mio Dio, non faccio più a tempo a fare l'adorazione alle cinque sacratissime piaghe, dovendo scrivere.
Gesù rispose:
"E lo scrivere non è preghiera?
Il fare la volontà di Dio è sempre preghiera."
"Quando un'anima accondiscende ai voleri di Dio, il Signore si fa tutto per essa e le dona la parte più preziosa,
cioè il cuore, accompagnato da onde continue di gaudio soavissimo anche in mezzo alle spine."
3 Soggiunse Gesù: "Tu sei l'anima più fortunata di questo mondo:
le croci che ti si presentano, abbracciale con trasporto di gioia, che Io, il tuo Gesù, t'aiuto a portarle."
4 - Signore, io mi sento il bisogno di correre a Te vicino.
"Per quanto sia forte la tua volontà verso l'amor mio, non può ancora giungere fin al punto che voglio Io, tuo Gesù."
5 - La grande carità che Gesù ha per le sue creature è indescrivibile.
6 Gesù continuò: "Pensa, figlio, che un Dio continuamente è in colloquio con una creatura."
- Per me, povera creatura, mi umilio profondamente nel mio nulla, mentre Tu Santissimo Signore sei il mio tutto. -
7 "Figlio, il mio Spirito lavora col tuo. Domandami ciò che vuoi da me: tutto a te concedo."
Per me voglio Te solo, solo il mio Gesù, non voglio saper altro che Te;
il tuo nome dolcissimo risuoni sempre nella mia mente, nella mia bocca, nel mio cuore;
io voglio il mio Gesù, voglio morire col mio Gesù Santissimo.
Mio Dio come si sta bene vicino a Te! Starei un'eternità.
"Mio Leopoldo, ti contenti di poco;
se tu avessi da provare le dolcezze, la gloria del Paradiso, mentre ancora sei vestito di terra, moriresti d'amore!
Non lasciare mai di domandarmi la santa benedizione con cui benedico te e le tue fatiche."
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