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L'anima non devesi inquietare perché ha peccato,
ma di cuore darsi al pentimento d'aver offeso Dio, misericordia infinita.
Arricchita poi del dono della grazia, nelle tentazioni deve richiamare alla mente gli oltraggi fatti a Dio, bontà infinita,
nel tempo passati ed essere disposta a subire mille volte la morte
piuttosto che offendere di nuovo il suo altissimo e santissimo bene.
Se il Signore poi la predilige ha una ragione di più di amare Dio e di conservare in sé stessa la bella nobiltà d'animo
e di cuore onde brillino attorno di luce soavissima le più elette virtù datele da Dio con la Sua grazia.
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