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Carteggio

D 1560-/- Fr. Teodoreto

4) In quell'ora tanto preziosa

Il Paradiso anticipato ai servi del Signore

Al carissimo nel Signore Fratello Teodoreto.

Conversazione con Gesù Sacramentato

la sera di domenica 15 Febbraio 1914 alle ore 9 ½.

Mentre che baldi giovani nel sotterraneo della Cappella Santuario di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù

davano teatro, mi venne voglia d'unirmi ad altri religiosi per discendere nel sotterraneo a vedere la rappresentazione,

ma poi pensai bene ai miei casi che per me era tempo e tesoro perduto;

non volli dare ascolto alla mia volontà; recitassero pure cose morali, innocenti,

sapevo che quell'ora era tanto preziosa e gradita da Gesù,

abbandonai l'idea di portarmi alla rappresentazione e andai, come di solito,

ai piedi dell'altare, là dove il mio Gesù Sacramentato mi aspettava.

E quando alla sua divina presenza si sta in adorazione, Gesù, mio amore,

ascolta il servo suo e nella sua sviscerata misericordia,

parla e come fiume di Paradiso corrono dalla divina bontà abbondanti detti, cose celestiali,

tanto che ci vorrebbe la penna d'un angelo che nello scrivere scorra velocemente

per segnare quanto in quei momenti solennissimi fa sentire all'anima

che sta divotamente innanzi al buon Gesù a bearsi in Dio, Gesù Sacramentato.

E là m'avvolge come in un manto di gioia e di amore e nell'impeto dolce e soave prendo a dirgli:

Signor mio Dio, Tu sei tanto dolce e soave, quando mi porto davanti a Te,

ascolti le mie povere preghiere, e ti mostri tanto generoso con me da produrre in me stesso tanto amore,

e ti assicuro, mio Gesù, che se io fossi un angelo avrei il coraggio di entrare nel santo tabernacolo,

li dove stai aspettando assieme che vengano a visitarti, ti prenderei e ti tempesterei tutto di baci,

ti stringerei con infinito amore sopra il mio cuore e non ti lascerei più,

fintanto ché tu fossi costretto a farmi santo e prendermi presto con Te nel regno tuo di beatitudine.

Volgi pietoso, Gesù mio, il tuo sguardo benigno verso la povera umanità: quanto va in basso!

Tu, la tua misericordia infinita sempre la mostrasti in ogni tempo, stendi in questi tempi le ali tue divine,

o spirito del mio Dio, sopra il tuo Vicario il quale ci aiuti:

non vedi, mio Gesù, che siamo tra la vita e la morte dell'anima?

Parla, o mio Signore, soavemente al nostro amabilissimo Pontefice, il nostro beatissimo Padre di tutti i fedeli,

affinché estenda serenamente in tutte le case l'Adorazione al SS.mo Crocifisso.

Tu, mio bel Gesù, che colla croce ci hai aperto amorevolmente le porte dell'eterna felicità,

( con essa ) salverai di nuovo le famiglie e ci porterai le più ineffabili benedizioni.

Dannosa cosa chi rifiuta il Santo Crocifisso!

Mio dolce Gesù, molti operai sono pronti ad allevare pianticelle nel giardino mistico

e avvicinarle con trasporto di gioia al vostro Cuor Divino mio Gesù,

e siamo qui che aspettiamo con santa impazienza:

il nostro cuore riposerà in pace quando la voce del Santo Padre Pio X ci mostrerà la via del SS.mo Crocifisso

da intraprendere. Ed ecco i poveri ragionamenti che il mio amor SS.mo Gesù Sacramentato mi ha fatto fare,

cosicché, poi finita la Santa Adorazione, mi portai subito nella mia cella ed ai piedi del Santo Crocifisso scrissi,

per quanto potei ricordarmi, i meravigliosi detti che la misericordia di Dio mi fece avere.

La sera del giorno 15 febbraio 1914, 9 ½ e finii alle ore 11.

[ -Originale- ]

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