Un apostolo di Gesù Crocifisso |
Per il giorno anniversario della morte del Servo di Dio, il Curato di S. Tommaso, P. Vincenzo Vallaro, d'accordo con alcuni amici di lui, aveva divisato di fare un'adunanza privata nella cappella di N. S. del S. Cuore.
L'intenzione era di unirsi in preghiera per suffragare l'anima del defunto.
Non si fecero inviti pubblici.
Se ne mandò è vero uno al giornali, ma venne pubblicato solo a cose finite.
Ma quale fu la meraviglia di tutti nel vedere alla sera di quel giorno e all'ora fissata la cappella completamente affollata e la riunione per le preghiere di suffragio cambiata in un'apoteosi.
Parlò il prof. Luigi Andrea Rostagno, mettendo in vista per la prima volta la vita mistica di F. Leopoldo, svelando cose mai udite, tratte dal diario di lui, del quale fece un'esposizione sintetica, interessantissima.
Parlò anche un giovane, troppo presto rapito all'azione cattolica, Giai-Via Mario, con un grande entusiasmo, facendo un vero panegirico di F. Leopoldo come di un santo autentico.
Parlarono anche altri ( tra i quali l'ing. Filippo Dematteis ), sullo stesso tono.
Per molti, tra cui noi Religiosi presenti, fu quella una vera rivelazione.
Eravamo andati per ricordare in modo non ordinarlo l'anniversario di un confratello, ma solo per pregare in suo suffragio e invece ci trovammo davanti ad un entusiasmo di tutt'altro genere.
Chi scrive preparava allora il processo informativo per la causa di beatificazione del Perazzo e senti il dovere di dire anche lui una parola per ammonire che era necessario tenere un'altra via se si voleva giungere alla glorificazione di F. Leopoldo.
Non bastava l'opinione soggettiva, ma la prova della santità.
Bisognava quindi raccogliere testimonianze, documenti, ecc., cose lunghe e che richiedevano molto lavoro e molto tempo.
Ricordo che tra i convenuti, tutte persone che io non conoscevo ancora, finita la cerimonia ( che da quel momento prese la forma di preghiere di suffragio ), uno si avvicinò a me, Fratel Teodoreto delle Scuole Cristiane, e mi ringraziò di aver detto quelle parole.
Mi promise che mi avrebbe aiutato a raccogliere scritti, testimonianze, ecc., perché era anch'egli persuaso che solo così si poteva aver speranza di riuscire a qualche cosa di positivo.
Ma a parte quell'intervento doveroso, fu proprio quella sera che conobbi e con me altri, che forse ci trovavamo dinanzi ad un'anima privilegiata della grazia e che meritava di essere studiata.
Intanto, mentre il nostro lavoro silenzioso e lungo cominciò e continuò, la venerazione e l'entusiasmo del fedeli verso F. Leopoldo procedeva con un crescendo impressionante.
Se ne ebbe una prova solenne nel 1932 il 31 gennaio.
Si era voluto ricordare il decennale della sua morte nel salone-teatro del Collegio S. Giuseppe di Torino.
Al molti amici e ammiratori di Torino, ai Catechisti del SS. Crocifisso, ai Fratelli delle Scuole Cristiane, al Provinciale dei Frati Minori P. Alessandro Negro e ad altri suoi Religiosi, si era unito il Podestà di Terruggia con un gruppo dei suoi amministrati e il Parroco pure di Terruggia.
La commemorazione tu oltremodo solenne: parlò un Catechista e anche questa volta, potei essere testimonio della stima e venerazione in cui era tenuto il nostro Servo di Dio e come le opere che egli aveva difese e per le quali aveva pregato erano in piena fioritura.
Quelli di Terruggia, ritornarono al loro paese impressionati ed esultanti.
La casa paterna a Terruggia
Avvennero anche gite-pellegrinaggi organizzati dai Catechisti e guidati da Fratel Teodoreto a Terruggia per visitare la casa paterna di F. Leopoldo e i luoghi da lui santificati durante il suo apostolato in paese, e anche questi riuscirono una dimostrazione solenne della venerazione in cui egli è sempre tenuto.
I Catechisti conservano detta casa intatta e con essa tutti quegli oggetti, amati o adoperati dal servo di Dio e che per essi sono preziose reliquie.
Il Processo informativo diocesano si poté finalmente incominciare nel febbraio del 1941.
Il Tribunale ecclesiastico lavorò alacremente; escusse oltre trenta testi presi da ogni classe sociale.
Si esaminarono gli scritti.
Terminò i suoi lavori nel giugno del 1943.
La guerra mondiale che allora infuriava e poi varie e gravi difficoltà, indipendenti dal buon volere, impedirono che il processo potesse portarsi alla S. C. dei Riti prima del dicembre del 1945 dallo scrivente nella sua qualità di Vicepostulatore.
Nel corrente anno 1947 le spoglie del Servo di Dio furono trasportate dal sepolcreto del Frati Minori nel Camposanto generale alla Chiesa di S. Tommaso e collocate nel Santuario di N. S. del S. Cuore di Gesù, ove egli vivente trascorse lunghe ore in preghiera, ove ebbe rivelazioni e colloqui divini e ove sempre i suoi devoti ne sentirono presente lo spirito.
Era giusto che là ritornasse e riposasse il suo corpo.
Oggi i suoi discepoli, i suoi Confratelli, i suoi antichi amici, i suoi devoti e gli infiniti beneficati da lui, quanti confidano nella sua potenza di Santo non hanno che un desiderio ( per alcuni sa perfino di impazienza ), desiderio che si concreta nel voto ardente di vederlo presto anche in quella gloria che solo la Chiesa può concedere agli eroi della santità.
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