Alla ricerca di Fra Leopoldo |
Nella sua disponibilità totale, Fra Leopoldo deve "rialzare la Croce".
"Figlio mio, tu sei tutto concentrato in me; e sarai quello che farai rialzare dalla terra al cielo la mia Croce" ( 14 maggio 1909 ).
Nell'espressione "rialzare la croce" vi è una valenza profondamente mistica che risale al Vangelo di S. Giovanni: "Quando sarò alzato da terra, attirerò a me tutti gli uomini" ( Gv 12,32 ).
Sotto questo aspetto, vi è una sintonia con le nostre Chiese sulla valorizzazione della sofferenza, sulla cristianizzazione del patire, nel valore conferito alla condivisione vissuta della Passione di Cristo.
È illuminante a questo proposito la lettera enciclica "Salvifici doloris" sul senso cristiano della sofferenza, di Giovanni Paolo II.
Anche il recente messaggio dell'Arcivescovo di Torino, cardinale Severino Poletto, rivolto alla diocesi in occasione della Quaresima 2002, dal titolo " Il Signore è vicino a chi ha cuore ferito" ( Sal 34,19 ), è anch'esso un messaggio sul senso cristiano della sofferenza.
Tutta questa corrispondenza di condivisione nella Croce tra Gesù con Maria e il frate francescano sta a significare il modello di spiritualità che Fra Leopoldo rappresenta, non solo per i consacrati, ma per tutti i laici.
Fra Leopoldo è modello di spiritualità anche per averci fatto capire di più quanto è grande e profondo il mistero della Croce.
Quando Gesù sulla Croce grida al Padre "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" ( Mt 27,46 ), si trova nel momento della massima desolazione e solitudine.
Abbandonato da Dio e dagli uomini (salvo sua Madre ai piedi della Croce con Giovanni, alcune donne e pochi altri), sente il peso di questo suo sacrificio, cui volontariamente si è sottomesso.
È un "Dio sofferente, come rileva il Cardinal Ratzinger, poiché è un innamorato; la tematica del Dio che soffre deriva dalla tematica del Dio che ama e rimanda immediatamente ad essa ...
Ma la tematica del Dio sofferente può rimanere pura solo se è ancorata nell'amore a Dio nell'apertura orante al suo amore. "22
È soprattutto a questo punto che scatta il nostro amore verso Gesù Crocifisso, fatto di ringraziamento per tutte le sue incommensurabili sofferenze, di amore propriamente detto verso la sua persona, "cor ad cor loquitur" (cuore al cuore parla, secondo l'espressione del cardinal Newman che si può considerare la più bella sintesi di ciò è che la devozione del cuore in quanto devozione diretta al cuore di Gesù) e di volontà di riparazione per i nostri personali peccati e per i peccati di tutto il mondo.
La riparazione non diventa masochismo, ma offerta delle proprie sofferenze spirituali e materiali e ricerca di mortificazioni, così come ha fatto Fra Leopoldo, in un clima di amore profondo a Gesù Crocifisso.
Indice |
22 | J. Ratzinger, "Guardare al Crocifisso", Jaca Book, Milano 1992, pp. 52-53 |