Segretario del Crocifisso

Avvisi e incoraggiamenti

Il giorno 13 febbraio 1920, mentre Fra Leopoldo, stando dinanzi al SS. Sacramento,

aveva chiesto consiglio circa il locale per la Casa di Carità, dopo aver ottenuto la risposta,

udì soggiungere queste parole: « Non si precipiti » ( D 1984 ).

« 16 febbraio 1920. Adorazione al SS. Crocifisso, sera ore 10. Appena mi disposi alla santa Adorazione,

Gesù subito parlò cosi: " Dirai all'Ing. Sella che stenda pure le cose con moderazione.

Per ora fa' così come hai fatto finora, come io ti conduco ogni giorno. Vedrete che le cose si accomoderanno

e sarete tutti contenti. Ci vuole un po' di tempo; tutto sta che vi incamminiate " » ( D 1985 ).

Nello stesso giorno, alle ore 19, mentre Fra Leopoldo pregava Gesù Sacramentato, aveva udito queste parole:

« La fede di quelli che prendono parte all'adunanza è posta nel vedere migliaia di lire, e queste verranno » ( D 1986 ).

« Il giorno 5 marzo 1920 alle ore una del pomeriggio, mentre pregavo dinanzi al SS. Sacramento, Gesù mi disse:

" Sei un po' scoraggiato; fa' coraggio! cosa pensi? Ci sono ancora io! Le opere di Dio

hanno il distintivo d'essere contraddette. Sono uomini di poca fede quelli che si rifiutano " » ( D 1993 ).

Notevole la seguente segnalazione del Diario: « 1920, 4 aprile, Domenica sera ore 9,

nel santuario di Nostra Signora, ai piedi del Santo Altare: " Sono mesto, molto mesto:

se non vogliono venire al punto di farsi prendere e troncare la vita, si facciano premurosa cura

d'aprire le Case di Carità Arti e Mestieri. Devesi più che mai parlare ai Vescovi di questa istituzione

e in ogni città inculcare ai ricchi di profondere le loro ricchezze a questo scopo

e non aspettare di dover pagare il ritardo con la perdita della loro esistenza in una morte immatura ".

Ritornando in cella, il SS. Crocifisso Gesù comandò di segnarlo » ( D 1999 ).

Nel mese di aprile si erano fatti i passi voluti e tutto quello che era possibile per avere il locale di S. Croce

per la Casa di Carità, ma inutilmente. Si ricevette allora il seguente scritto da Fra Leopoldo:

« 2 maggio 1920, ore 9 sera. Mentre facevo la santa Adorazione al SS. Crocifisso, all'ultima preghiera,

al Sacro Costato, Gesù disse: " Se non trovano locale grandioso, è perché devono fare così:

incominciare dal poco, il grande verrà, tutto quello che desiderano " » ( L 331 ).

Fu allora stabilito di incominciare con una forma molto semplice ossia con due classi 6a e 7a elementari, già esistenti:

dando alla 7a carattere e programma di Scuola Professionale e facendo della 6a una classe preparatoria alla 7a.

In questa conformità si prepararono i programmi per il mese di ottobre 1920.

Il 17 maggio fui incaricato di portare a Fra Leopoldo uno scritto nel quale si domandava

se era bene formare una società di azionisti per mettere al sicuro i beni mobili e immobili

che sarebbero offerti alla Casa di Carità. Fra Leopoldo pose, la sera stessa, il foglio

« accanto alla porticina del S. Tabernacolo » e si mise a pregare.

Il giorno dopo mandò questa risposta: « Loro devono premunirsi di tutto ciò che spetta all'andamento

perché l'Opera sia duratura e veramente cristianissima » ( L 332 ).

Fu invitato un esperto in materia, il compianto molto Rev. Canonico Avv. Capitani,

e dopo lo studio in due adunanze, del 7 e del 27 maggio 1920, si stabilì di intestare i beni della Casa di Carità

ad una società già esistente presso i Fratelli delle Scuole Cristiane.

Subito dopo fu presentato a Fra Leopoldo uno scritto con due domande:

una riguardante alcune firme da mettere o no, l'altra per sapere se si potevano iniziare le pratiche

presso la Regia Opera Mendicità Istruita per avere la chiesa di S. Pelagia e locali annessi.

Ecco la risposta di Fra Leopoldo: « Alle ore una pomeridiana di ieri mercoledì, pregasi nel Santuario,

ma per quanto aspettassi nella preghiera, non ebbi mai risposta per le firme.

Alle 7 e tre quarti del pomeriggio, per S. Pelagia Gesù non mi lasciò neanche pregare,

mi disse subito: " Per S. Pelagia sì, lo facciano pure " » ( L 330 ).

Il 28 maggio 1920 Fra Leopoldo scrisse nel suo Diario: « Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù

( venerata nel Santuario unito alla chiesa di S. Tommaso Apostolo in Torino ) ama che i membri della pia Unione

del SS. Crocifisso, unitamente ai figliuoli della Casa di Carità Arti e Mestieri,

vengano una volta all'anno a visitarla in ricordo dei favori e grazie ricevute e da Lei cooperati in loro vantaggio,

con una S. Comunione in ringraziamento dell'amabile bontà usata loro da Dio e dalla sua SS. Madre ».

« Ore una dopo mezzogiorno. Detti di Nostra Signora » ( D 2002 ).

Il giorno 3 giugno 1920 fu invitato Fra Leopoldo a partecipare all'adunanza della Commissione dei quattro;

sul momento esitò alquanto, ma poi col permesso del Rev. Padre Guardiano venne e si trovò soddisfatto

come risulta dal seguente tratto del suo Diario: « Per dire il vero, sono proprio stato oltremodo contento

di essermi trovato anch'io in quell'adunanza, perché quello che non ho potuto e saputo far io

l'ha fatto il SS. Nostro Signore. Si è riconfermata la decisione d'incominciare per i primi giorni di ottobre.

Sia benedetto Gesù e con Lui la sua Divina Madre Patrona e Direttrice dell'Opera ».

La sera, mentre Fra Leopoldo ringraziava Gesù d'averlo fatto partecipare a quel convegno, udì queste parole:

« Mi trovavo anch'io in mezzo all'adunanza ».

« Giorno del Corpo del Signore, 3 giugno. Oh che bella giornata d'oro, scelta per un'Opera cristianissima

e tanto grande, tutta per la gloria di Dio! Venga presto, o Signore, il tuo regno Santissimo!

innaffia questa povera terra di peccati, per ridonarla alle più soavi virtù tue ineffabili!

chè vogliamo vivere solo per te, o mio Gesù, nostro Santissimo Iddio! » ( D 2005 ).

Il giorno 28 giugno 1920 si tenne la prima adunanza generale del Comitato già costituito,

il 31 maggio precedente, in Consiglio d'Amministrazione con la sua Giunta esecutiva.

Erano presenti oltre il Fr. Direttore ed io, sei Consiglieri più il Presidente Conte Alessandro Arborio Mella

e il Segretario Ing Filippo Dematteis. Tra le altre decisioni si stabilì d'iniziare le pratiche

per avere l'uso della chiesa di S. Pelagia e, in affitto, i locali attigui.

In relazione a tale deliberazione si legge nel Diario di Fra Leopoldo: « Martedì, 6 giugno 1920,

venne il Fratello Teodoreto e mi disse: " Potrebbe fare il favore di domandare a Gesù

come dobbiamo regolarci riguardo alle funzioni religiose della pia Unione?

se possiamo anche noi dell'Unione del SS. Crocifisso approfittare della chiesa di S. Pelagia? " ».

« Risposta di Gesù Sacramentato: " Siano tutti in cordiale accordo, tanto i figli della Casa di Carità Arti e Mestieri

quanto la pia Unione del SS. Crocifisso, e i figli della Casa di Carità devono tutti,

con amore e fede, essere Ascritti alla pia Unione del SS. Crocifisso. Nessuno manchi " » ( D 2006 ).

« 23 luglio 1920, ore 10 sera. Nella santa Adorazione al SS. Crocifisso, quando giunsi alla preghiera al Sacro Costato,

Gesù prese a dire: " Questa Casa di Carità Arti e Mestieri andrà avanti di buon conto come voglio io?

Non vorrei, col tempo, molto avanti, che vi si speculasse sopra!

La carità devesi sempre domandarla per ottenere che venga l'aiuto... ( D 2007 ).

Non è per arricchire nessuno, ma per le anime redente col mio preziosissimo sangue.

In fine è la mia Misericordia Divina che vuole così. ( D 2008 ).

In primo luogo ricordino l'accettazione dei figli poveri " » ( D 2007 ).

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