Segretario del Crocifisso |
I sopra riferiti avvenimenti relativi alla Scuola della Casa di Carità Arti e Mestieri
furono per Fra Leopoldo la causa dei più gravi dispiaceri che abbia sofferto.
Vedeva contrastata un'opera che doveva procurare tanta gloria a Dio e salvare innumerevoli anime
e ne pativa grandemente. Il dolore da lui accettato con rassegnazione dalle mani di Dio,
fu a lui purificazione spirituale e sorgente di grandi meriti.
Il 4 luglio 1920 aveva scritto: « Ciò che raccomando di più a quelli del Comitato,
è che se venisse in mente a qualcuno di mettere in dubbio l'opera o di farla indietreggiare, se ne guardi,
per amor del Cielo; è meglio che esca lui stesso, perché con Dio non si scherza.
Si ricordino del Venerabile Don Bosco: quante umiliazioni, quante spine, quanti insulti, quante derisioni!
un vero martirio ha sofferto per fondare le sue opere; ma ora prosperano.
Invece le opere fondate anche da persone benemerite, ma appoggiate sui mezzi umani di vistosi patrimoni
e di rendite fisse, fanno sì, del bene, ma ordinariamente restano sul posto, non si estendono o poco,
mentre quelle appoggiate sulla carità di Gesù Santissimo valicano gli oceani e si estendono in tutto il mondo.
E questa opera di Carità Arti e Mestieri, voluta da Dio nella sua grande Misericordia per la salvezza del mondo,
appoggiata unicamente sulla bontà, sulla fede, sulla carità di Gesù Cristo,
si estenderà nel corso degli anni in tutto l'universo » ( L 335 ).
Tali motivi soprannaturali portarono Fra Leopoldo a insistere sul nome di « Casa di Carità »;
le opposizioni incontrate lo fecero soffrire assai, perché considerava tale nome come programma
e mezzo per mantenere all'istituzione il carattere cristiano soprannaturale, dal quale non deve allontanarsi mai.
Al Fr. Direttore Isidoro, che già aveva sostenuto con fermezza
oversi all'istituzione mantenere il titolo di Casa di Carità, scrisse, come aiuto, il biglietto seguente:
« Viva Gesù e Maria Santissima!
27 febbraio 1921
Carissimo e Venerando Signor Direttore
Fra Isidoro di Maria
Con mio gran rincrescimento debbo farle noto il detto del Signore ove dice:
" Non vorrei che la Casa di Carità Arti e Mestieri venisse ostacolata per opera d'uomo ".
Ora si presenta tanta difficoltà per un nome sì minimo e umile.
Non dare il nome come vuole il Signore è disconoscere l'opera di Dio.
Il non conformarsi ai voleri di Dio è allontanare dalla Casa la sua benedizione,
e in tale mancanza come e che cosa faremo noi?
Ossequi nel Signore,
Fra Leopoldo Maria »
Uno dei consiglieri dimissionari si era recato dal P. Provinciale e dal P. Guardiano,
superiori di Fra Leopoldo, per indurli a prendere provvedimenti contro il loro inferiore.
Al religioso fu allora fatto divieto di occuparsi della Scuola e di ricevere persone esterne.
Fra Leopoldo sopportò ogni cosa con pazienza, soffrendo la sua parte di martirio per amor di Dio.
Tra gli scritti di lui ho trovato il seguente: « 14 dicembre 1921, ore 5 e 3 quarti di mattino, nella santa Adorazione:
" O mio Gesù, perché povero, perché non nobile, perché semplice tutti mi hanno abbandonato! ".
- Disse Gesù: " Fa' coraggio! non siamo due amici? ".
- " Oh grazie Gesù! a te hanno fatto ben di peggio! " » ( L 408 ).
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