Segretario del Crocifisso

Il compimento della « Casa di Carità Arti e Mestieri »

A questo punto si è fermata la penna del Fr. Teodoreto nel 1944, ma le opere suscitate da Dio non si sono fermate

ed il lettore vorrà sapere che cosa ne è avvenuto in questi 14 anni che ci separano da allora.

E perciò riprendiamo il racconto.

Lo scoppio della guerra paralizzò ogni attività diretta alla costruzione della nuova Sede della Casa di Carità.

Anzi, perfino l'attività scolastica ne risentì i gravi contraccolpi, come del resto tutta la vita nazionale,

precipitata nel caos.

Ma ritornata la pace, dopo tante sciagure, e incominciato il difficile lavoro della ricostruzione,

man mano che la vita riprendeva si ripresentava pure il problema dei locali,

giacché quelli di via Feletto facevano sempre più sentire la loro angustia ed inadeguatezza.

Il clima sociale nuovo formatosi in Italia faceva sperare la possibilità di aiuti efficaci,

ma soprattutto le necessità più che mai vive di difendere gli operai mediante la luce di dottrine sicure

e l'aiuto di ricercate capacità professionali, dalle funeste ideologie e dai paurosi sbandamenti

che si annunziavano minacciosi, faceva pensare che la Provvidenza non sarebbe mancata.

E infatti essa non mancò, sia pure tra mille difficoltà.

Un aiuto decisivo venne dalla parte più impensata.

Nel 1948 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ebbe a disposizione dei fondi assegnati dall'Amministrazione

per gli Aiuti Internazionali per la ricostruzione materiale e morale della Nazione.

Questi fondi furono esauriti in meno di 15 giorni e una parte di essi fu devoluta alla « Casa di Carità » per la nuova sede.

Il telegramma che ne dava la notizia, arrivò alla « Casa di Carità » il 19 marzo 1948 solennità di S. Giuseppe,

mentre i Catechisti stavano facendo il ritiro mensile, e l'accredito del primo acconto venne effettuato dall'Istituto

Bancario S. Paolo il 27 aprile successivo, giorno della traslazione delle reliquie di Fra Leopoldo a S. Tommaso.

Erano i celesti protettori dell'Unione che con queste significative coincidenze manifestavano il loro intervento

e confermavano che l'opera di Dio non sarebbe venuta meno.

Altri aiuti più modesti, ma più numerosi consentirono di terminare finalmente il primo lotto della costruzione

e di trasferirvi la scuola nell'ottobre del 1950.

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