Sermoni sul Cantico dei Cantici

Indice

Sermone LXV

I. I nuovi eretici, soprattutto i famosi Tolosani sono indicati dal nome delle volpi, che spergiurando tengono nascosto il nome della loro setta

1. Vi ho tenuto già due sermoni su uno stesso argomento; ve ne faccio un terzo se non vi sono troppo noioso.

Penso che sia necessario, perché per quanto riguarda la nostra vigna domestica, che siete voi, mi sembra di aver detto abbastanza nei due precedenti sermoni per mettere in guardia contro le insidie di tre specie di volpi, che sono gli adulatori, i detrattori e certi spiriti seduttori specializzati nel far passare il male sotto pretesto di bene.

Ma non così nella vigna del Signore.

Parlo di quella che ha riempito la terra, della quale anche noi facciamo parte: vigna molto grande piantata dalla mano del Signore, comprata con il sangue, irrigata dalla parola, propagata dalla grazia, fecondata dallo Spirito.

Prendendo, dunque, più cura del proprio, ho trascurato il comune.

In suo favore sono ora mosso dalla moltitudine di coloro che la devastano, dal piccolo numero dei suoi difensori, dalla difficoltà di questa difesa.

La difficoltà è costituita dal fatto che i nemici operano nell’ombra.

La Chiesa, fin dall’inizo, ha sempre avuto delle volpi, ma presto furono scoperte e prese.

L’eretico lottava apertamente infatti, di qui, si distingueva soprattutto l’eretico, che voleva pubblicamente vincere e soccombeva.

Così, dunque, facilmente venivano prese quelle volpi.

Che importava se, posta la verità in luce, l’eretico rimanendo nelle tenebre della sua ostinazione inaridiva relegato fuori solo?

Tuttavia si reputava presa la volpe, mentre era condannata l’empietà e l’empio messo fuori.

Non avrebbe vinto che in apparenza, ma senza frutto.

Da allora, secondo il Profeta, le sue erano mammelle asciutte e sterile il suo ventre, perché l’errore pubblicamente confutato non ripullula, e la falsità messa in luce non germoglia.

2. Ma che cosa faremo per prendere queste malignissime volpi, le quali preferiscono nuocere più che vincere, né vogliono apparire, ma strisciare nascoste?

Tutti gli eretici hanno sempre avuto una sola mira: procurarsi gloria mediante la singolarità della scienza.

Solo questa volpe più maligna e scaltra di tutte le altre eresie si pasce dei danni altrui, trascurando la propria gloria.

Edotta, credo, dagli esempi delle antiche, che smascherate non riuscivano a fuggire, ma subito venivano prese, è guardinga nell’operare il mistero di iniquità con un nuovo genere di maleficio, tanto più licenzioso quanto più nascosto.

Questi nuovi eretici si sono prescritti di star nascosti, si ostinano nel fare il male, si accordano per nascondere tranelli ( Sal 64,6 ).

« Giura, spergiura, non tradire il segreto ».

In altre circostanze non tollerano affatto il semplice giuramento, perché, dicono, il Vangelo dice: Non giurare, né per il cielo, né per la terra … ( Mt 5,34-35 ).

O stolti e tardi di cuore ( Lc 24,25 ), ripieni di spirito farisaico, che sputate via un moscerino, e deglutite un cammello!

Non è lecito giurare, ed è lecito spergiurare?

O solo nel caso vostro sono lecite le due cose?

Da quale passo del Vangelo ritrovate voi questa eccezione, voi che non ne trascurate neppure un iota, come falsamente vi gloriate?

È chiaro che voi osservate scrupolosamente quanto è prescritto del giuramento, e vergognosamente ammettete lo spergiuro.

O perversità! Ciò che per cautela è stato deciso, cioè di non giurare, questo lo osservano scrupolosamente come un ordine, e ciò che è sancito da immutabile legge, cioè di non spergiurare, da questo come cosa indifferente dispensano a volontà: « Per non pubblicare il mistero », dicono.

Quasi non sia a gloria di Dio rivelare le cose.

Invidiano forse la gloria di Dio?

Ma credo piuttosto che si vergognino di rivelare certe cose, perché disonorevoli per loro.

Si dice, infatti, che in segreto compiano cose nefande e oscene: e in verità il posteriore delle volpi puzza.

3. Ma taccio quelle cose che essi negherebbero; rispondano a quanto è manifesto.

Badano essi di non dare ai cani le cose sante, secondo il Vangelo, e le perle ai porci?

Ma è un confessare apertamente di non appartenere alla Chiesa, quando si ritiene che tutti quelli che sono nella Chiesa sono cani e porci.

Senza eccezione, infatti, a tutti coloro che non appartengono alla loro setta, pensano doversi sottrarre quello che è loro, qualunque cosa sia.

Del resto, anche se così pensano, non risponderanno, per non tradirsi, casa che cercano in ogni modo di evitare, ma non vi riusciranno!

II. Come queste volpi vengano prese convivendo con donne

Rispondimi, o uomo che sai più di quanto occorra, e più di quanto si può dire dai segno di insipienza.

È di Dio o no il mistero che nascondi?

Se è di Dio, perché non lo sveli per la sua gloria?

Poiché, torna a gloria di Dio rivelare la Parola ( Pr 25,2 ).

Se no, perché hai fede in quello che non è di Dio, se non perché sei un eretico?

Pertanto, o svelino il segreto di Dio a gloria di Dio; oppure neghino il mistero di Dio, e ammettano di essere eretici; o per lo meno si confessino apertamente nemici della gloria di Dio, perché non vogliono che sia manifesto quello che sanno tornare a gloria di Lui.

Sta, infatti, la verità della Scrittura: Gloria dei re è celare la parola, gloria di Dio rivelare la Parola ( Pr 25,2 ).

Non vuoi tu rivelare? Non vuoi, dunque, dar gloria a Dio.

Ma, forse, non ricevi questa Scrittura.

È così: si professano diffusori del solo Vangelo e i soli suoi difensori.

Rispondano, dunque, al Vangelo.

Quello che dico nelle tenebre, dice, ditelo alla luce, e ciò che vi vien detto all’orecchio, predicatelo sopra i tetti ( Mt 10,27 ).

Ormai non è lecito tacere.

Fino a quando si tiene nascosto quello che Dio ordina di manifestare?

Fino a quando è nascosto il vostro Vangelo?

Penso al vostro Vangelo, non quello di Paolo, perché egli sostiene che il suo non è coperto.

È chiarissimo che siete sulla via della perdizione.

O non accettate neanche Paolo?

Da alcuni ho inteso questo.

Perché tra di voi non siete tutti d’accordo, anche se tutti dissentite da noi.

4. Accettate però tutti senza eccezione, se non erro, le parole, gli scritti e le tradizioni di coloro che furono corporalmente con il Salvatore, con pari autorità del Vangelo.

Forse quelli tennero coperto il loro Vangelo?

Hanno forse taciuto riguardo alle infermità della carne, alla morte orrenda, alla ignominia della croce subite dal Figlio di Dio?

In tutta la terra si diffuse la loro voce ( Sal 19,5 ).

Dov’è l’apostolica forma e vita di cui vi vantate?

Essi gridano, voi sussurrate; essi in pubblico, voi in un angolo; essi volano come nubi, voi vi nascondete nelle tenebre e in abitacoli sotterranei.

Che cosa mostrate in voi che somigli a loro?

Forse il fatto che non vi portate appresso, ma convivete con donnette?

Non dà uguale sospetto l’essere compagno di viaggio, e il coabitare.

Del resto, chi avrebbe sospettato qualche cosa di meno onesto in coloro che risuscitavano i morti?

Fa’ anche tu lo stesso, e penserò che sia un uomo la donna che dorme con te.

Diversamente è cosa temeraria pretendere di imitare la condotta di coloro dei quali non possiedi la santità.

Stare sempre con una donna e non avere rapporti con essa, non è forse più che risuscitare i morti?

Tu non puoi ciò che è meno, e vuoi che io ti creda capace di ciò che è più difficile?

Ogni giorno stai a fianco a fianco con una giovane a tavola, il tuo letto è accanto al letto di lei nella camera, i tuoi occhi si fissano nei suoi parlando, le tue mani sono vicine a quelle di lei nel lavoro, e pretendi di essere stimato continente?

Sia pure che tu lo sia, ma il mio sospetto rimane.

Tu mi sei di scandalo: togli la causa dello scandalo, per provarti, come ti vanti, vero zelatore del Vangelo.

Non condanna forse il Vangelo colui che avrà scandalizzato uno della Chiesa?

Tu scandalizzi la Chiesa, tu sei una volpe che demolisce la vigna.

Aiutatemi compagni, perché sia presa, o meglio, prendetela voi per noi, o Angeli santi.

È molto astuta questa volpe, coperta della sua iniquità e empietà, così piccola e sottile da ingannare facilmente gli umani sguardi.

Anche i vostri? Perciò si è rivolta a voi quella parola, come amici dello Sposo: Prendeteci le volpi piccoline.

Fate, dunque, quanto vi è comandato: prendeteci questa volpe così scaltra, che già da tempo inseguiamo senza risultato.

Insegnate e suggerite perché venga palesata la frode.

Questo significherà aver preso la volpe, perché fa più danno un falso cattolico che un vero eretico.

Non appartiene all’uomo sapere che cosa ci sia nell’uomo, a meno che egli sia per questo o illuminato dallo Spirito di Dio, o edotto dall’angelica industria.

Che miracolo farete perché sia smascherata questa pessima eresia, edotta a mentire non solo con la lingua, ma con la vita?

5. La recente devastazione della vigna fa vedere che c’è stata la volpe; ma non capisco con quale arte nel fingere questo astutissimo animale riesce a confondere le impronte, di modo che un uomo non può facilmente scoprire di dove entri o di dove esca.

Si vede l’effetto, non apparisce l’autore: talmente riesce a dissimulare tutto con apparenze contrarie.

Se tu ne chiedi la fede, nulla di più conforme a quella cristiana; se ti informi circa la condotta, nulla di più irreprensibile: e quello che dice lo prova con i fatti.

Puoi vedere quell’uomo, a testimonianza della sua fede, frequentare la Chiesa, onorare i presbiteri, fare le sue offerte, fare la confessione, comunicare ai sacramenti.

Chi più fedele di lui? Per quello poi che riguarda la sua vita e i suoi costumi, non disturba nessuno, non imbroglia nessuno, non passa sopra nessuno.

Le sue labbra, inoltre, impallidiscono per i digiuni, non mangia ozioso il suo pane, lavora con le sue mani per sostentare la vita.

Dov’è la volpe? L’avevamo presa, come ci è sfuggita dalle mani?

Come è così sparita in un batter d’occhio?

Insistiamo, investighiamo: la conosceremo dai suoi frutti.

Quel che è certo è che il danno alla vigna prova la presenza della volpe.

Le donne, lasciati i mariti, e così i mariti, abbandonate le mogli, vengono da questi nuovi eretici Tolosani.

Chierici e sacerdoti, lasciate le popolazioni e le chiese, capelloni e barbuti si sono trovati presso di loro, per lo più con tessitori e tessitrici.

Non è questo un grave saccheggio? Non è forse opera delle volpi?

Ma forse non presso tutti si trovano così manifeste queste cose, e se vi sono non è facile provarlo.

In che modo li prendiamo? Torniamo alla comunanza e convivenza con le donne: tra di loro questo si trova in tutti.

Ne interrogo uno a caso: « Ehi, tu brav’uomo, chi è questa donna, e come mai è qui con te? È tua moglie? ».

« No – risponde – poiché questo non conviene al mio voto ».

« Tua figlia, dunque? ». « No ».

« Che? Non sorella, non nipote, non qualcuna della tua parentela? ». « Affatto ».

« E come con questa è al sicuro la tua continenza? Questo davvero non ti è lecito.

La Chiesa vieta, se non lo sai, la coabitazione degli uomini con le donne a coloro che hanno fatto voto di continenza.

Se non vuoi scandalizzare la Chiesa, manda via la donna.

Per di più diventano credibili, da questo, anche le altre dicerie che non sono così chiare ».

III. Come queste volpi sono prese, se non tolgono lo scandalo quando possono

7. « Ma da quale passo del Vangelo mi dimostri che questo è proibito? ».

« Hai fatto appello al Vangelo? Al Vangelo andrai.

Se obbedisci al Vangelo non dai scandalo; poiché il Vangelo proibisce di dare scandalo.

E tu dai questo scandalo non allontanando costei secondo quello che stabilisce la Chiesa.

Eri sospetto, ma ora manifestamente ti dimostri e disprezzatore del Vangelo e contrario alla Chiesa ».

Che ne pensate fratelli?

Se sarà ostinato e non obbedirà al Vangelo, né si conformerà alle regole della Chiesa, che cosa avrà da tergiversare?

Non vi sembra che è stata scoperta la frode, presa la volpe?

Se non rimandala donna non toglierà lo scandalo; se non toglierà lo scandalo, mentre lo può fare, sarà considerato trasgressore del Vangelo.

Che farà la Chiesa, se non rimuovere colui che non vuol togliere lo scandalo, per non essere essa stessa disobbediente come lui?

Ha, infatti, questo mandato dal Vangelo, di non risparmiare neppure il proprio occhio che è motivo di scandalo, né la mano, né il piede, ma di cavarlo o tagliarli e buttarli via.

Se, dice, non ascolterà la Chiesa ritienilo come un pagano e un pubblicano ( Mt 18,17 ).

8. Abbiamo fatto qualche cosa? Penso di sì.

Abbiamo preso la volpe, perché abbiamo scoperto l’inganno.

I falsi cattolici che erano nascosti si sono rivelati veri demolitori della Chiesa Cattolica.

Mentre con me prendeva i dolci cibi voglio dire il corpo e il sangue del Signore mentre nella casa di Dio camminavamo insieme, vi fu occasione per persuadere, anzi opportunità per sedurre, secondo il detto della Sapienza: Con la bocca il simulatore inganna il suo amico ( Pr 11,5 ).

Ora facilmente, secondo la sapienza di Paolo, dopo una prima e una seconda ammonizione eviterò l’uomo eretico, sapendo che un tale individuo è stato sovvertito, e pertanto devo cautamente provvedere perché non sia anche un sovvertitore.

Pertanto non è poca cosa, secondo la parola del Saggio, che gli iniqui siano presi nei loro lacci, specialmente quegli iniqui che usano le insidie come loro armi.

Con costoro è inutile una discussione o una difesa.

Si tratta di gente rozza e vile, senza cultura e del tutto imbelle.

E poi sono volpi, e volpi piccole, ma neppure in quelle cose in cui sono detti di non sentire rettamente si possono convincere, anche se si tratta di cose non tanto sottili e facilmente comprensibili, e questo specialmente quando sono donnette ignoranti e idiote, come sono tutti quelli appartenenti a questa setta con i quali ho avuto a che fare.

E neppure nelle loro asserzioni ricordo di aver udito qualche cosa di nuovo o di inaudito, ma sempre cose trite e ritrite tra gli antichi eretici e dai nostri riesumate e rispolverate.

C’è tuttavia da dire quali siano quelle inezie che, richiesti dai cattolici, questi eretici meno cauti nel rispondere hanno confessato, in parte perché divisi e litigando tra loro hanno manifestato gli uni degli altri, e in parte cose rivelàte da alcuni di loro ritornati alla Chiesa Cattolica.

Non che io risponda a tutte non è infatti necessario ma tanto perché si sappiano.

Ma questo sarà materia di un altro sermone, a lode e gloria del nome dello Sposo della Chiesa Gesù Cristo nostro Signore che è sopra tutte le cose Dio benedetto nei secoli.

Amen.

Indice