Filotea |
Se sei povera di fatto, cara Filotea, cerca di esserlo anche nello spirito; fa di necessità virtù, e considera la pietra preziosa della povertà per quello che vale.
Il mondo non apprezza il suo splendore che rimane ugualmente meraviglioso e unico.
Coraggio, Filotea, sei in buona compagnia: Nostro Signore, la Madonna, gli Apostoli, tanti Santi e Sante sono stati poveri, pur avendo avuto la possibilità di essere ricchi, se l'avessero voluto.
Quante persone del mondo, vincendo contrasti, a volte durissimi, sono andati alla ricerca, con un amore impareggiabile, di madonna Povertà nei chiostri e negli ospedali.
E hanno tanto sofferto per trovarla!
Lo testimoniano S. Alessio, S. Paola, S. Paolino, S. Angela e tanti altri.
Per te, Filotea, la Povertà si è scomodata personalmente ed è venuta a trovarti; l'hai incontrata senza bisogno di cercarla nella sofferenza.
Abbracciala perché è l'amica del cuore di Gesù Cristo, che è nato, vissuto e morto con lei vicino; per tutta la vita l'ha avuta per governante.
La tua povertà, Filotea, ha due grandi privilegi che possono procurarti molto merito.
Il primo è che non l'hai scelta tu, ma è la volontà di Dio che ti ha creata povera senza alcun concorso della tua volontà.
Ora ciò che riceviamo dalla volontà di Dio senza altri interventi, gli è gradito di più, se noi l'accettiamo di cuore e per amore della sua santa volontà; quando c'è poco di nostro, c'è molto di Dio.
L'accettazione pura e semplice della volontà di Dio rende purissima la sofferenza.
Il secondo privilegio di questa povertà è quello di essere povera sul serio.
Una povertà lodata, corteggiata, stimata, aiutata e assistita assomiglia piuttosto alla ricchezza, o, perlomeno, non è povera del tutto; ma una povertà disprezzata, isolata, rinfacciata e abbandonata è veramente povera.
Così è abitualmente la povertà della gente che vive nel mondo: non sono poveri perché l'hanno voluto, ma perché ci si sono trovati, e di questo non si tiene conto; e per il fatto che di questo non si tiene conto, la loro povertà è più povera di quella dei religiosi, benché, d'altra parte, questa abbia un valore più grande e raccomandabile, a motivo del voto e dell'intenzione per cui è stata scelta.
Non lamentarti, dunque, cara Filotea, della tua povertà; ci si lamenta soltanto di ciò che ci dispiace; e se la povertà ti dispiace, non sei povera nello spirito, ma anzi ricca nel cuore.
Non lamentarti di non essere aiutata come si dovrebbe; in questo consiste il valore della povertà.
Voler essere poveri e non volerne patire gli inconvenienti, è una pretesa assurda.
È pretendere l'onore della povertà e gli agi delle ricchezze.
Non vergognarti di essere povera e di chiedere l'elemosina per carità; accetta con umiltà quello che ti verrà dato e sopporta l'eventuale rifiuto con dolcezza.
Ricordati spesso del viaggio che la Madonna fece in Egitto per portare in salvo il Figlio, e quanto disprezzo, povertà e miseria dovette sopportare!
Se vivrai così sarai molto ricca nella tua povertà.
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