Vita prima |
[341] 13. Affari urgenti costrinsero il padre ad assentarsi per un po' di tempo da casa, e il servo di Dio rimase legato nel suo sgabuzzino.
Allora la madre, essendo rimasta sola con lui, disapprovando il metodo del marito, parlò con tenerezza al figlio, ma s'accorse che niente poteva dissuaderlo dalla sua scelta.
E l'amore materno fu più forte di lei stessa: ne sciolse i legami, lasciandolo in libertà.
Francesco, ringraziando Iddio onnipotente, senza perdere un istante, se ne tornò al luogo dove aveva dimorato prima.
Reso più sicuro dall'esperienza delle lotte e tentazioni affrontate, appariva anche più sereno; le avversità gli avevano maggiormente temprato lo spirito, e se ne andava ovunque libero e con maggior fermezza.
[342] Frattanto il padre rincasa e non trovandolo, accumulando peccati su peccati, tempesta di rimproveri la moglie.
Poi furente e imprecante, corre da Francesco a San Damiano, nel tentativo di almeno allontanarlo dalla regione, se non gli riesce di piegarlo a ritornare alla sua vita precedente.
Questa volta però, poiché chi teme il Signore è sicuro di trovare in Lui ogni forza ( Pr 14,26 ), il figlio della grazia, appena sente che il padre terreno sta per sopraggiungere, gli va incontro spontaneamente, gioioso, dichiarando di non aver più paura delle catene e delle percosse, e di essere pronto a sopportare lietamente ogni male nel nome di Cristo.
]343] 14. Allora il padre, visto vano ogni sforzo per distoglierlo dal nuovo cammino, rivolge tutto il suo interesse a farsi restituire il denaro.
L'uomo di Dio aveva deciso di usarlo per i poveri e per il restauro della cappella; ma, staccato com'era da esso, non si lasciò sedurre dal miraggio apparente di poterne trarre del bene e non gli dispiacque affatto privarsene.
Ritrovò la borsa del denaro che egli, gran disprezzatore dei beni terreni e assetato di quelli celesti, aveva scagliato in mezzo alla polvere della finestra.
Il ricupero della somma placò in parte come un refrigerio l'ira e l'avidità del padre.
Tuttavia impose al figlio di seguirlo davanti al vescovo della città, perché facesse nelle mani del prelato la rinuncia e la restituzione completa di quanto possedeva.
Era ben lontano dal far resistenza, e aderì giubilante e sollecito a questa richiesta.
[344] 15. Comparso davanti al vescovo, Francesco non esita, né indugia per nessun motivo: senza dire o aspettar parole, si toglie tutte le vesti e le getta tra le braccia di suo padre, restando nudo di fronte a tutti.
Il vescovo, colpito da tanto coraggio e ammirandone il fervore e la risolutezza d'animo, immediatamente si alza, lo abbraccia e lo copre col suo stesso manto.
Comprese chiaramente di essere testimone di un atto ispirato da Dio al suo servo, carico di un significato misterioso.
Perciò da quel momento egli si costituì suo aiuto, protettore e conforto, avvolgendolo con sentimento di grande amore.
[345] Il nostro atleta ormai si lancia nudo nella lotta contro il nemico nudo; deposto tutto ciò che appartiene al mondo eccolo occuparsi solo della giustizia divina!
Si addestra così al disprezzo della propria vita, abbandonando ogni cura di se stesso, affinché sia compagna della sua povertà la pace nel cammino infestato da insidie e solo il velo della carne lo separi ormai dalla visione di Dio.
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