Anonimo perugino |
[1508] 18. Francesco, pieno di grazia dello Spirito Santo, preannunciò quanto sarebbe avvenuto ai suoi amici.
E chiamati a sé questi sei frati che aveva, nella selva che circondava la Porziuncola ( andavano di frequente a pregare in quella chiesa ), disse loro: « Carissimi fratelli, consideriamo la nostra vocazione: Dio misericordioso non ci ha chiamato solo per noi stessi, ma anche per l'utilità e la salvezza di molti.
Andiamo dunque per il mondo, esortando e ammaestrando uomini e donne con la parola e con l'esempio, affinché facciano penitenza dei loro peccati e si ricordino dei comandamenti del Signore, che da lungo tempo hanno gettato in dimenticanza ».
E disse ancora: « Piccolo gregge non abbiate timore, ma nutrite fiducia in Dio.
Non vogliate dire tra voi: "Siamo persone rozze e senza istruzione: come faremo a predicare?".
Invece, richiamate a mente le parole che rivolse Gesù ai suoi discepoli: Non siete voi che parlate, ma è lo Spirito del vostro Padre che parla in voi.
Il Signore stesso vi comunicherà spirito e sapienza per esortare e mostrare a uomini e donne la via e le opere dei suoi precetti.
Troverete dei credenti mansueti, umili e benevoli, che riceveranno con gaudio e amore voi e le vostre parole.
Troverete di quelli che non credono, superbi e bestemmiatori, che vi resisteranno svillanneggiando voi e i vostri discorsi.
Proponetevi perciò di sopportare ogni cosa con pazienza e umiltà ».
Sentite che ebbero queste parole, i frati provarono paura.
Vedendo la loro apprensione, Francesco soggiunse: « Non temete!
Sappiate infatti che fra non molto tempo verranno a noi numerosi sapienti, prudenti e nobili, e staranno insieme con noi.
Predicheranno alle genti e ai popoli, ai re e ai principi, e molti si convertiranno al Signore.
E per tutto il mondo il Signore moltiplicherà la sua famiglia ».
Ciò detto li benedisse, ed essi partirono.
Indice |