Diodati

Giovanni

Teologo ginevrino ( Ginevra 1576 - 1649 ).

Era terzo di dieci figli di una famiglia patrizia lucchese emigrata nella calvinista Ginevra perché di fede protestante.

Fu professore di ebraico e di teologia.

In seguito divenne anche pastore e membro influente della Venerabile Compagnia dei Pastori.

Svolse missioni diplomatiche.

Cercò invano di avvicinare Venezia alla Riforma protestante, confidando nell'azione - rivelatasi poi troppo irresoluta - di Paolo Sarpi.

Fu un rigido rappresentante dell'ortodossia calvinista.

Partecipò al sinodo di Dordrecht ( 1618-19 ) sulla predestinazione, caldeggiando la condanna dell'arminianesimo ( v. ).

Come membro della Compagnia dei Pastori partecipò a numerosi processi che a Ginevra, come in molti altri paesi europei, furono intentati contro "eretici", "indemoniati", "streghe", "atei", e si conclusero con frequenti condanne a morte per "lesa maestà divina" ( anche un pastore, N. Antoine, fu giustiziato nel 1632 come apostata macchiatosi di "eresia ebraica" ).

La notorietà di Diodati è principalmente legata alla sua traduzione della Bibbia in italiano ( 1607 ), oggi ancora in uso, nella versione detta "Riveduta", nel protestantesimo di lingua italiana.

Era la prima ed è finora rimasta l'unica traduzione della Bibbia in italiano da parte protestante.

Essa si segnala per la sua qualità letteraria, per la nitidezza del pensiero, per la diligenza filologica e per il valore delle note esplicative.

Diodati tradusse la Bibbia anche in francese ( 1644 ).