Dionigi

Areopagita

Pseudonimo assunto dall'ignoto autore di un gruppo di opere teologiche scritte tra la fine del sec. V e l'inizio del sec. VI; è conosciuto anche come Pseudo Dionigi.

Le opere consistono in quattro trattati e dieci lettere scritte per accompagnarle o per precisarne qualche punto.

I Nomi divini propone l'analisi dei nomi attribuiti a Dio dalla Scrittura e dalla tradizione sottolineando che Dio è al di là di tutti i nomi, i quali si riferiscono agli effetti delle sue azioni.

La Teologia mistica affronta il tema dell'unione con Dio: sperimentando l'impossibilità di conoscerlo e aprendosi alla sua azione di purificazione, ci si avvicina a lui.

Nella Gerarchia celeste e nella Gerarchia ecclesiastica viene descritta la discesa di Dio fino a noi e la nostra risalita a lui.

Chiave di volta di tutto il suo pensiero è l'incarnazione del Figlio di Dio.

L'azione di Dio promuove nell'uomo un cammino spirituale in tre fasi: la purificazione, l'illuminazione, l'unione.

Distanziandosi da ciò che nel mondo è dissimile da Dio e aderendo a ciò che gli è somigliante, grazie alla luce della Parola di Dio contenuta nelle Scritture, l'uomo intraprende la via della purificazione.

Riconoscendo che in Dio ogni bene è presente nel suo grado sommo e che Dio stesso è ancora al di là, si percorre la via dell'illuminazione.

Cedendo ogni iniziativa a Dio, divenendo attivi recettivamente, ci si lascia sfiorare dalla presenza di Dio, si entra nell'unione con lui, grazie al suo amore.

Dionigi intendeva mostrare che la proposta cristiana è in grado di offrire appaiamento alla ricerca di unione con Dio condotta dal contemporaneo neoplatonismo ( Frodo e Giambico ).

Membro dell'Areopago: i lettori di Luca dovevano conoscerlo.

La leggenda si è impadronita di lui, specialmente dopo che un autore del sec. V ( lo Pseudo-Dionigi ) ha messo i propri scritti mistici sotto il suo nome.

È stato anche identificato con san Dionigi, primo vescovo di Parigi ( III sec ).

At 17,34