Savonarola

Girolamo ...

Frate domenicano e riformatore ( Ferrara 1452 - Firenze 1498 ).

Entrò nel convento di S. Domenico a Bologna nel 1475.

L'ansia religiosa che lo animava, in sintonia con le inquietudini della sua epoca, lo spinse a vibranti denunce dei mali che affliggevano Chiesa e società, oltre che in scritti ( taluni poetici come l'Oratio prò Ecclesia, l'Orazione in favore della Chiesa ), nella sua predicazione condotta in varie parti d'Italia.

Eletto priore del convento di S. Marco a Firenze, svolse nella città, specie durante la crisi della signoria medicea, un alto magistero religioso e morale, tentando di instaurarvi un regime politico cristianamente ispirato, che rappresentasse - secondo una sua espressione - l'inizio della "reformatione de tutta l'Italia".

Il successo conseguito suscitò tenaci avversioni sia in ambito fiorentino, sia presso altri detentori del potere nella penisola, come Francesco Sforza, che premettero sul pontefice Alessandro VI perché limitasse l'influsso del domenicano.

Il contrasto con il papa, dovuto a motivi politici e insieme religiosi, gli attirò divieti di predicare, la scomunica del 1497 e infine la morte sul rogo, quale "eretico, scismatico e dispregiatore della Santa Sede".

Oltre alle sue prediche, dai toni ardenti, intrise di richiami alle Scritture e di esortazioni ascetiche, rimangono di lui opere teologiche, tra cui il Trinmphus Crucis ( Trionfo della Croce ), nitida e persuasiva esposizione della fede cristiana.