Solovev

Vladimir Sergeevic ...

Filosofo, teologo e poeta russo ( Mosca 1853 - 1900 ).

Figlio del grande storico S.M. Solov'èv, dopo un periodo di precoce e violento ateismo e di passione per le scienze naturali, ritrovò la fede e si dedicò agli studi filosofici.

Il primo frutto di questo nuovo indirizzo è la tesi La crisi della filosofia occidentale ( 1874 ), nella quale abbozzò quello che sarà lo scopo delle elaborazioni successive: la riunificazione della filosofia, della scienza e della religione attraverso l'incontro della ricchezza spirituale dell'Oriente ortodosso con la forma razionale dell'Europa occidentale, per mostrare e realizzare la verità del cristianesimo.

Elaborò poi una logica e una metafisica organiche il cui principio dell'unitotalità è modellato sulla "divino-umanità di Cristo" ( I principi filosofici del sapere integrale, 1877 ).

Approfondendo l'idea di unità ne trovò un modello problematico nell'unità della Chiesa, e si dedicò così al tema dell'ecumenismo: principio chiave è quello di un'unità che non è creata dall'uomo, ma gli è donata e deve essere riconosciuta e incarnata ( La Russia e la Chiesa Universale, 1889 ).

Nell'ultima fase della sua produzione, si dedicò a lavori sull'arte, intesa come forma sensibile del bene e della verità.

Da ultimo scrisse La giustificazione del bene ( 1897 ), grande opera di filosofia morale, nella quale attraverso i concetti di pietas, compassione e pudore ritrovò l'unità del divino, dell'umano e del materiale che compongono la struttura dell'essere.