Anglocattolicesimo

Dizionario

1) Nella Chiesa anglicana, movimento che interpreta l'anglicanesimo in senso cattolico


Corrente formatasi nel corso del sec. XIX all'interno della Chiesa anglicana, incline a riconsiderare i rapporti con il cattolicesimo romano ed a ricuperarne sia talune formulazioni dogmatico-teologiche, sia caratteristici elementi liturgici.

Le origini del movimento vanno ricercate in circoli intellettuali attivi nell'Università di Oxford durante la prima metà dell'800.

La loro cultura religiosa si nutriva di richiami mistici e di lezioni attinte dall'antica letteratura cristiana.

La controtendenza rispetto alle coeve tendenze razionaliste e liberiste appariva nitida, risaltando negli opuscoli che promanavano da questi cenacoli, i Tracts for the Times ( Trattatelli per il nostro tempo ), donde la designazione di trattarianismo attribuita alla corrente.

Tali scritti denunciavano il pericolo del decadimento spirituale della Chiesa anglicana, giudicata troppo compromessa con il potere statale e scarsamente sollecita della purezza dottrinale nella professione di fede.

Parallelamente vi si proponeva una specie di "seconda riforma", tesa a scoprire la via media tra protestantesimo e Chiesa latina.

Parecchi riadattamenti liturgici rappresentarono la manifestazione più vistosa del riavvicinamento al "romanesimo".

Se fra i propugnatori di questo indirizzo taluni, come Newman, passarono alla Chiesa cattolica, altri scelsero la via della fedeltà alla tradizione anglicana, come Pusey, autore di profondi saggi teologici.

Benché restassero in posizioni minoritarie, gli anglocattolici, grazie anche all'influsso di aderenti prestigiosi quali lord Halifax e T. S. Eliot, rappresentarono un nucleo significativo di animazione spirituale ed ecclesiale.

Questa continua anche ai nostri giorni, irrobustita dal proficuo dialogo interconfessionale

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Per anglo-cattolicesimo, soprattutto nel XIX secolo, si è denominata l'alta chiesa appartenente alla Comunione Anglicana, che, pur recitando gli stessi credi della chiesa bassa, tratta la parola cattolico nel credo non solo come un mero sinonimo più antico di universale, ma come il nome della Chiesa di Cristo alla quale appartiene insieme con la Chiesa cattolica romana e altre chiese che mantengono la successione apostolica.

Gli anglo-cattolici hanno dogmi e rituali religiosi simili al cattolicesimo romano.

Gli elementi simili comprendono

la fede in sette sacramenti,

la transustanziazione ( opposta alla consustanziazione ),

la devozione alla Vergine Maria e ai santi,

la descrizione del clero ordinario come "preti" - chiamati "Padri" - i vestiti liturgici usati nelle celebrazioni e talvolta anche la descrizione della loro celebrazione eucaristica come messa.

La principale fonte di diversità col Cattolicesimo Romano è lo statuto, potere ed influenza del vescovo di Roma.

Lo sviluppo dell'ala Anglo-Cattolica dell'Anglicanesimo avvenne soprattutto nel diciannovesimo secolo ed è fortemente associato al Movimento di Oxford.

Due dei suoi luminari maggiori, John Henry Newman e Henry Edward Manning, entrambi sacerdoti anglicani, finirono per riunirsi alla Chiesa cattolica Romana, diventando cardinali.

Teologia

Storicamente gli Anglo-Cattolici hanno dato valore alla Tradizione della Chiesa indivisa dei primi secoli, dandole un'autorità pari a quello delle Sacre Scritture.

Hanno rivalutato gli aspetti, gli usi e le istituzioni della Chiesa precedenti la Riforma protestante, rilanciando gli ordini religiosi, il linguaggio e il simbolismo del sacrificio eucaristico e la confessione privata.

La loro spiritualità era evangelica nello spirito, ma cattolica nella forma e nel contenuto.

Allo stesso tempo, gli Anglo-Cattolici sostengono che la Chiesa cattolica romana abbia corrotto la liturgia originale che, secondo la loro visione, è proposta nella sua purezza originaria nella Chiesa anglicana.

Dunque la spiritualità anglo-cattolica proviene essenzialmente dagli insegnamenti della Chiesa antica, oltre che dai Caroline Divines.

Nel 1572 l'arcivescovo di Canterbury Matthew Parker pubblicò la De Antiquitate Britannicae Ecclesiae, dove tracciava le origini della Chiesa inglese, sostenendo come inizialmente la Chiesa inglese differisse da quella romana in molti punti chiave, e che quindi costituisse un modello alternativo per il Cristianesimo patristico.

Inoltre, gli Anglo-Cattolici sostengono che le Chiese anglicane abbiano mantenuto "la cattolicità e l'apostolicità", avendo mantenuto la Successione apostolica e i tre ordini ( episcopato, presbiterato e diaconato ).

In accordo con le Chiese ortodosse orientali, con la Chiesa ortodossa, con le Chiese luterane e con la Chiesa veterocattolica, gli Anglo-Cattolici fanno appello all'espressione di Vincenzo di Lerino che "Tutto ciò che è sempre creduto da tutti, è veramente e propriamente cattolico".

Gli Anglo-Cattolici considerano i Trentanove articoli di religione come le dichiarazioni professate dalla fede universale della Chiesa primitiva, difendendo quindi le proprie pratiche e le proprie credenze come coerenti a questi articoli.

I sacerdoti Anglo-Cattolici praticano la confessione privata e l'unzione degli infermi, considerandoli dei sacramenti.

Gli Anglo-Cattolici offrono preghiere per i defunti e per l'intercessione dei Santi, credono alla Presenza reale di Cristo nell'eucaristia, ma considerano un mistero della fede la maniera in cui lui è presente e, come gli ortodossi, respingono le dottrine della supremazia papale e dell'Infallibilità papale.

La posizione anglo-cattolica su questi temi è spiegata da Walter Herbert Stowe, un religioso anglo-cattolico: « Gli Anglo-Cattolici rigettano tutte le affermazioni riguardanti il primato papale per i seguenti motivi:

Non ci sono prove nella Scrittura che Cristo abbia conferito tale potere a Pietro;

Non vi è alcuna prova che san Pietro abbia rivendicato tale potere per sé e per i suoi successori;

San Pietro ha sbagliato in una importante questione di fede in Antiochia riguardante la convivenza di Ebrei e Gentili e che interessava il futuro dell'intera Chiesa, errore corretto da San Paolo;

Lui non ha presieduto il primo concilio di Gerusalemme;

È stato vescovo ad Antiochia, prima di esserlo a Roma, dunque se fossero vere le affermazioni papali, Antiochia avrebbe più diritto di Roma;

Il fatto che san Pietro risiedette a Roma è ancora oggetto di dispute, e costituisce un interessante problema storico;

Non vi è alcuna prova che lui abbia conferito tali poteri ai suoi successori nella Sede di Roma;

Non c'è mai stata un'accettazione di tali privilegi dalla Chiesa primitiva, e non c'è mai stata un'accettazione universale nelle epoche successive. »


Magistero

Lettea Apostolica Leone XIII - Amantissimae voluntatis 14-4-1895
Agli Inglesi che cercano il regno di Cristo nell'unità della Fede
Costituzione Apostolica Benedetto XVI - Anglicanorum coetibus 4-11-2009
Per accogliere gruppi di cristiani di tradizione anglicana che volevano entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica mantenendo elementi del patrimonio culturale e liturgico anglicano.