Apoftegmi
1) Detti memorabili
Lett. « sentenze ».
Sono brevi massime o brevi racconti in cui si esprime un detto di sapienza o un insegnamento caratteristico.
Enunciazione estremamente sintetica, dallo stile spesso immaginifico e pregna di significati, implicazioni, sottintesi, enigmi, rivelazioni profetiche ma anche arguzie e sottigliezze, col carattere di sentenza, massima, proverbio o aforisma, diffusa soprattutto nella letteratura mistica, religiosa e filosofica e spesso legata direttamente o per imitazione a un sapere e a una trasmissione del sapere di tipo oracolare
Innanzitutto, l'apoftegma ha dei tratti in comune con l'aneddoto - cioè il breve, particolare racconto che riguarda un personaggio celebre o un evento, rilevante più per il suo significato morale o per il suo valore estetico che per quello di cronaca.
D'altro canto è incisivo, e come l'aforisma assomiglia a una chiave di volta con cui un certo concetto viene definito.
Talvolta assomiglia al proverbio, anche se non ha le medesime pretese d'universalità e ha un autore preciso; spesso è una vera e propria sentenza, pronunciata in risposta a domande o come alta affermazione.
Per capire quanto ci siano consueti gli apoftegmi, vale fare qualche esempio.
Celeberrimi furono e ancora sono gli Apoftegmi spartani di Plutarco: è un apoftegma quello della madre spartana che porge lo scudo al figlio dicendogli « Figlio mio, torna o con questo o sopra di questo » ( intendendo "torna dalla guerra con onore od onorevolmente muori" ).
Parimenti famosi sono quelli dei Padri del deserto, monaci che nel IV secolo si ritirarono quali anacoreti nei deserti egiziani, e che usavano sigillare con apoftegmi gli approdi delle loro meditazioni - apoftegmi poi compresi in raccolte come il Vitae Patrum: « L'abate Pastor diceva: "quali che siano le tue pene, la vittoria su di esse sta nel silenzio" ».
Definiamo così meglio che cosa sia l'apoftegma: la frase memorabile pronunciata in una precisa situazione da qualcuno di noto.
Come l'aneddoto, l'apoftegma fa riferimento a una precisa situazione storica, e ha come protagonisti delle persone reali; ma a differenza dell'aneddoto, che solitamente ha un carattere esemplificativo o comunque marginale rispetto al contesto, talora quasi di curiosità, un apoftegma è sempre interamente auto-conclusivo, e ha una rilevanza per sé; inoltre mentre un aneddoto può consistere indifferentemente in un resoconto di atti o di parole, l'apoftegma ha il suo compimento nel carattere puramente verbale.
L'apoftegma è certo una sentenza; ma più precisamente è un particolare tipo di sentenza, enunciata dal protagonista "in risposta" a un discorso altrui, o affermazione, o domanda, oppure come chiosa che racchiuda compiutamente un dato evento.
Rispetto al proverbio, invece, manca una precisa volontà a priori di esprimere una considerazione o verità di carattere universale, sebbene da questo punto di vista un apoftegma possa sovente risultare effettivamente "proverbiale".
L'apoftegma, in genere, è riferito a rivelazioni oracolistiche, profetiche o filosofiche.
La Bibbia contiene libri apoftegmatici, come il Libro dei Proverbi.
Celebri sono anche, per esempio, gli apoftegmi dei Padri del deserto, raccolti in due grandi collezioni, quella alfabetica ( cioè secondo l'ordine alfabetico dei monaci cui sono attribuiti i detti e i racconti memorabili ) e quella sistematica ( cioè per temi ).
Gli apoftegmi sono una fonte preziosa per la storia della spiritualità e le origini del monachesimo cristiano, ricchi di arguzie, di annotazioni pittoresche, di informazioni sulla vita nel deserto egiziano del IV secolo.
Da ricordare anche i vari apoftegmi pronunciati dai Sette savi, che in pratica inaugurano la storia del pensiero occidentale.
Documento storico importante per conoscere il monachesimo antico che si è sviluppato nel deserto egiziano, Vita e detti dei padri del deserto, di attribuzione anonima, raccoglie, in lingua greca, apoftegmi ( ovvero, detti ) degli anacoreti.
In tali detti, stimolati per lo più dalle domande dei discepoli, i Padri sottolineano la centralità della Parola, cuore della loro vita spirituale.
La Parola è per tutta la loro vita la fonte principale alla quale attingono le indicazioni per ogni giorno e circostanza.
Sono tantissimi i versetti della Bibbia che venivano memorizzati e tanti di questi ricorrono nelle pagine del libro.
I Padri credevano profondamente nell'autorità della Bibbia, ma anche nella sua sacramentalità, in una presenza, cioè, reale e privilegiata, del Signore in essa e quindi nella particolare efficacia della Parola come canale di grazia.