Archimandrita
1) Nella chiesa cristiana orientale, superiore di un monastero
2) estens. Fondatore di un ordine religioso;
fig. guida, caposcuola
La parola deriva dal greco αρχιμανδρίτης ( archimandrìtis ), composto di ἀρχη ( archè ), che significa "principio", "sostanza", "primato", "comando", e μάνδρα ( màndra ), cioè "ovile", "gregge";
la parola quindi si rifà all'immagine del buon pastore ed è utilizzata in modo proprio, quando ci si riferisce a grandi comunità di monaci.
Era chiamato così, nel mondo cristiano orientale, il superiore di un convento ( Igumeno ); poi, il titolo fu riservato ai superiori dei conventi più importanti, fu in seguito concesso anche a grandi personalità cristiane, ed oggi è talvolta dato anche a sacerdoti, specie se celibi.
Titolo dell'Oriente bizantino applicato al Superiore di un grande monastero o di un gruppo di monasteri.
È usato anche come titolo onorifico per certi presbiteri celibi.
Nell'Occidente cristiano cattolico il titolo di archimandrita è quasi esclusivamente onorifico ad eccezione del superiore dell'abbazia territoriale di Santa Maria di Grottaferrata ( Roma ).
I patriarchi orientali, anche cattolici, eccezionalmente, conferiscono il titolo di archimandrita a sacerdoti latini molto vicini all'Oriente come studi o liturgia o impegno caritativo, sempre con il consenso scritto dei loro vescovi.
La dignità ecclesiastica di archimandrita è conferita con il rito della chirotesia ( equivalente, in occidente, alla benedizione abbaziale ), direttamente dalle mani del patriarca o di un suo delegato.
Il compito di chi riceve questa ordinazione è quello di creare ponti verso l'Oriente cristiano.
Magistero |
|
Costituzione Apostolica Pio IX - Multis gravissimis | 28-1-1864 |
non intendiamo conferire nessun nuovo diritto agli stessi Archimandrita di Messina ed Abate di Santa Lucia. |