Attiva/o
1) agg. Dedito, improntato all'azione
2) Operoso
Sinonimo: dinamico, laborioso
3) In attività; in funzione
4) gramm. Di forma del verbo usata quando il soggetto della frase coincide con l'agente dell'azione indicata dal verbo ( si contrappone al passivo )
5) chim. Con capacità di reazione superiori alla norma
6) econ. Che presenta un utile
L'apprendimento attivo è un tipo di istruzione condotto in aula che fa partecipare gli studenti in altre attività oltre che guardare e ascoltare il docente.
Lavorando individualmente o in gruppi, gli studenti possono essere invitati a fornire le risposte a delle domande, a risolvere problemi, discutere, dibattere, riflettere, generare idee, o a formulare delle domande.
L'apprendimento attivo si verifica quando una persona prende il controllo della propria esperienza di apprendimento: dal momento che la comprensione delle informazioni è l'aspetto fondamentale dell'apprendimento, è importante per gli studenti riconoscere ciò che capiscono da ciò che non capiscono.
L'apprendimento attivo incoraggia gli studenti ad avere un dialogo interno in cui verbalizzare intese.
Gli studi all'interno della metacognizione hanno dimostrato il valore di apprendimento attivo.
Inoltre, gli studenti hanno più incentivi a imparare quando non hanno il controllo su non solo come imparano, ma anche ciò che imparano ( Pintrich, 2002 ).
L'apprendimento attivo è una caratteristica fondamentale dell'apprendimento centrato sullo studente.
Al contrario, l'apprendimento passivo e l'istruzione diretta sono le caratteristiche di apprendimento insegnante-centrico ( o educazione tradizionale ).
Non credere che fuggire la folla, evitare la vista delle cose belle, chiudersi in un chiostro o segregarsi in un eremo, sia la via della perfezione.
Ciò che dà alla tua opera il nome della perfezione è in te; è in te la facoltà di accogliere quelle cose esterne che non ti toccano né ti possono toccare, se solo la tua mente e l'animo tuo se ne staranno raccolti e non andranno a cercarsi nelle cose esterne.
Se l'animo tuo non li ammetterà dentro di sé, la piazza, il foro, la curia, i luoghi più popolosi della città, saranno come un eremo, come una solitudine lontanissima e perfetta.
Se invece nel ricordo delle cose lontane o negli allettamenti di quelle presenti la mente nostra si volgerà all'esterno, a che può giovare la vita solitaria?
… Credimi, o Pellegrino, come sono senza paragone di più quelli che si travagliano nelle cose del mondo di quelli che intendono solo alla contemplazione, così sono molti di più gli eletti da quello che non questo stato.
… Poiché è chiaro che tu, fuggendo dal mondo, puoi cadere dal cielo in terra, mentre io, rimanendo potrò alzare il mio cuore al cielo.
E tu stesso, provvedendo, servendo, preoccupandoti della famiglia e dei figli tuoi, dei parenti e degli amici, della patria tua che tutti li abbraccia, non puoi non elevare il tuo cuore al cielo e non piacere a Dio.
E, forse, occupato in questo gli piaceresti anche di più, poiché non ti chiuderesti esclusivamente nella contemplazione di quella prima, causa, ma ti congiungeresti con essa, che ha cura di tutto, per le necessità familiari, per il piacere degli amici, per la prosperità della patria, e opereresti secondo il tuo potere.
Ancorché azione e contemplazione si distinguano nel discorso, sono tuttavia mescolate, né può, chi è legato alle cose del mondo eppur faccia tutto per Dio, essere privo completamente di contemplazione; né il contemplativo, se vive tuttavia da uomo, può trascurare del tutto le cose del mondo.
L'uno, infatti, avendo come fine di tutte le sue azioni Dio, come può non contemplarlo continuamente di atto in atto?
E il contemplativo sarà a tal punto tutto perduto in Dio da non commuoversi sulla sventura del prossimo, da non dolersi per la morte dei congiunti, da non fremere per la rovina della patria?
Chi fosse così e così si mostrasse nei rapporti umani, non dovremmo stimarlo un uomo; ma un tronco, un inutile pezzo di legno, una roccia pietrosa, un durissimo sasso, e non sarebbe imitatore di quella pienezza di perfezione che è il Mediatore di Dio e degli uomini
Magistero |
|
Enciclica Giovanni Paolo II - Redemptoris missio | 7-12-1990 |
Agli istituti di vita attiva addito gli immensi spazi della carità, dell'annunzio evangelico, dell'educazione cristiana, della cultura e della solidarietà verso i poveri, i discriminati, gli emarginati e oppressi | |
Summa Teologica |
|
Vita … | II-II, q. 181 |
Confronto tra la vita attiva e la vita contemplativa | II-II, q. 182 |