Confraternita
Associazioni di laici sorte nell'ambito del cristianesimo per l'esercizio di opere di carità, di pietà e di penitenza, senza che i loro membri debbano emettere voti particolari ne condurre una vita in comune. L'intervento dell'autorità ecclesiastica è necessario perché tali gruppi acquistino la prerogativa di enti morali. Le confraternite iniziarono a diffondersi nei secc. XIII e XIV. Spesso collegate con gli ordini mendicanti, si integrarono in parecchi casi, specie nelle città, con le varie associazioni di arti e mestieri. La fioritura delle confraternite incrementò le opere filantropiche e sviluppò modalità spontanee di devozione, talvolta espresse in linguaggi gestuali di singolare intensità, come le "flagellazioni" ( compagnie di "flagellanti" e di "battuti" ). Le confraternite lasciarono impronte non trascurabili nella letteratura, elaborando e diffondendo le laude sacre, e nell'arte, promuovendo la costruzione e la decorazione di chiese e cappelle. Durante il '500 in Italia ottennero grande diffusione gli oratorii, libere associazioni di laici ed ecclesiastici, nelle quali la preghiera, la meditazione, l'attività musicale ( donde l'oratorio come forma di composizione ) cementavano fraternità tese alla riforma della Chiesa. Regolamentate dal concilio di Trento, molte di esse vennero soppresse nel '700-'800, ma tornarono a riproporsi nel corso del sec. XX, seguitando a declinare la propensione fondamentale della pratica religiosa verso lo scambio sociale, la partecipazione, la condivisione. |
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Concilio Ecumenico Vaticano II |
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… della dottrina cristiana | |
Da istituirsi | Christus Dominus 30 |