Gnosticismo

Dal greco gnósis "conoscenza", fu un'irrequieta bramosia di conoscere quanto gli aderenti immaginarono che fosse occulto ai comuni mortali, un anelito a rimuovere il velo che si stende dinanzi al mistero, per cui ne venne fuori un caotico movimento che straripò in tutte le curiosità e sbandò in tutte le aberrazini teologiche e le fantasticherie mitiche, finendo in un indifferentismo e lassismo morale.

Fu una mescolanza di ingredienti che provenivano da svariate matrici del Medio Oriente, con probabile prevalenza di spezzoni platonici e giudaici.

Nell'aspirazione a raggiungere un mondo misterioso inaccessibile ai sensi si dedicò pure a magie e ad incantesimi.

Ebbe il suo periodo di maggior virulenza nei secoli II-III.

Corrente religiosa multiforme, dalle origini indeterminate, che presenta fin dall'antichità punti di contatto ma anche pronunciate differenze rispetto al cristianesimo.

Il termine, moderno, indica sistemi di conoscenze riassuntivamente indicati, con parola greca, quale "gnosi" ( conoscenza ), intesa quale conoscenza dei misteri divini che redime l'uomo.

Le articolazioni basilari di simili complesse visuali sono individuabili nella cosmogonia, che descrive la genesi del mondo come degradazione cosmica per la caduta di una delle potenze emanate da Dio; nel conseguente dualismo irriducibile fra materia e spirito; nella sottolineatura della radicale corruzione insita nel cosmo visibile; in una concezione antropologica fortemente pessimista, imperniata sulla teoria dell'imprigionamento dell'uomo nella materia e della difficoltà della relativa liberazione, possibile solo a chi possiede un germe divino ( pneuma, o spirito ) e riceve la conoscenza verace da parte di un divino messaggero.

L'accostamento dello gnosticismo al cristianesimo fu operato direttamente da esponenti del docetismo come Basilide, Carpocrate e Valentino, che proposero l'identificazione fra la potenza salvatrice e Cristo, la cui individualità terrena era interpretata come mera apparenza della divinità, e la cui morte e risurrezione venivano destituite di ogni valore redentivo.

Combattuto tenacemente dai Padri della Chiesa, soprattutto da Ireneo, lo gnosticismo continuò a serpeggiare in alcune forme dell'esperienza cristiana, specie nelle eresie dualiste.