Islamismo
Islam e cristianesimoAnche se nel corso della storia sono state spesso antagoniste, Islam e cristianesimo appartengono allo stesso ceppo dell'ebraismo e hanno alcuni elementi in comune. L'Islam si è presentato ed è stato concepito fin dalle origini non tanto come una nuova religione, quanto come il perfezionamento dell'ebraismo e del cristianesimo, dei quali condivide molti principi, personaggi e simboli. Nel Corano ricorrono moltissime idee e figure che già si trovano tanto nell'Antico quanto nel Nuovo Testamento e che erano note nell'Arabia antica grazie alla presenza di comunità ebraiche e monaci cristiani, talvolta seguaci di correnti eterodosse. Quando dunque nel 610, alla Mecca, Maometto si proclamò profeta, intendeva probabilmente anzitutto rivolgere anche ai suoi conterranei, nella loro lingua, il messaggio che già altri inviati avevano svelato ai rispettivi popoli. Il confronto più duro si ebbe quindi tra lui e i pagani, mentre in un primo tempo con la tradizione ebraica e cristiana sembrarono prevalere leaffinità. Le figure di Gesù e di Maria nel CoranoNovantatre versetti del Corano parlano di Gesù in termini di grande rispetto: egli è definito come il Messia figlio di Maria, da lei concepito per intervento divino ( XXI, 91; LXVI, 12 ), ultimo dei profeti che precedono Maometto e apportatore di una rivelazione - il Vangelo - che è guida e luce per gli uomini ( V, 46 ). Gli sono attribuiti vari miracoli sia durante l'infanzia ( racconti che ricordano i Vangeli apocrifi ), sia da adulto ( guarigioni, risurrezione di morti… ) e viene menzionata la prodigiosa discesa dal cielo, dietro sua invocazione, di una mensa imbandita ( V, 112-115 ), che forse allude all'eucaristia. Su alcuni punti essenziali la dottrina islamica si discosta da quella cristiana: fedele al più intransigente monoteismo, il Corano nega esplicitamente che Gesù sia Dio ( V, 17 ), o figlio di Dio ( IX, 30; XIX, 34-35 ), facente parte della Trinità ( IV, 171; V, 73 ), tutti concetti che sarebbero stati indebitamente sviluppati dai suoi seguaci. Come gli altri profeti, Gesù incontrò l'ostilità del suo popolo, ma per il Corano non fu crocifisso ( IV, 157 ): misteriosamente salvato da Dio tornerà sulla terra alla fine dei tempi ( XLIII, 61 ) e durante il giudizio finale smentirà quanti hanno voluto divinizzarlo ( IV, 159; V, 116-117 ). Di Maria in particolare il Corano dice che fu concepita dopo una lunga sterilità e consacrata dalla madre a Dio ( III, 35 ), che ne gradì il servizio e la nutriva miracolosamente ( III, 37 ) nella vita ritirata di preghiera da lei condotta ( III, 42-43 ). Due volte è narrata l'Annunciazione ( XIX, 17-21 e III, 45-49 ), seguita dal concepimento verginale e dalla nascita di Gesù che, ancora in fasce, difese la madre dai calunniatori ( XIX, 27-33 ). Lei e il figlio, per le loro virtù e per i prodigi compiuti da Dio a loro riguardo, sono dunque un segno ( XXIII, 50 ) celeste. Molto numerosi sono i riferimenti coranici a personaggi dell'Antico Testamento, come Abramo e soprattutto Mosè. I rapporti tra musulmani ed ebrei divennero problematici subito dopo l'Egira ( 622 d.C. ), ossia la migrazione della prima comunità islamica dalla Mecca a Medina, città nella quale erano presenti importanti gruppi ebraici che non vollero riconoscere Maometto come profeta. Tra quest'ultimo e i cristiani le relazioni furono in genere migliori; solo dopo la sua morte ( 632 ) l'espansione araba portò cristianità e mondo islamico a sviluppare un conflitto più generalizzato e duraturo. Dall'incomprensione alla conoscenzaCome spesso accade, i punti di contatto tra fedi e culture non generano soltanto possibilità di scambio e di avvicinamento, ma spesso e in misura ancora maggiore sono forieri di fraintendimenti e incomprensioni più gravi rispetto a quelli che si verificano tra realtà totalmente differenti. Il fatto che l'Islam fosse una religione monoteistica inserita nel solco delle precedenti rivelazioni indusse molti a ritenerlo una sorta di particolare eresia. Fino al XII sec. prevalse questo punto di vista, superato in parte successivamente grazie alle maggiori e più esatte conoscenze dovute a traduzioni dei testi più accurate e a contatti diretti tra dotti delle due religioni. Per i cristiani comunque, compresi i maggiori esponenti della Riforma protestante, l'Islam rimase il supremo antagonista e spesso si vollero riconoscere in esso alcuni simboli minacciosi dell'Apocalisse e far coincidere la figura del suo profeta con quella dell'Anticristo. Da parte islamica, le posizioni non erano sostanzialmente diverse. Se da un lato va riconosciuto ai musulmani il grande spirito di tolleranza con cui permisero in genere agli altri monoteisti di conservare la loro fede anche dopo la Conquista, non diverso da quello cristiano fu il loro atteggiamento esclusivista. Aperture recenti e prospettive futureDa parte cristiana è maturata una posizione nuova nei confronti dei seguaci di altre fedi. Superato l'antico esclusivismo, che induceva a ritenersi unici ed esclusivi depositari di tutta la verità, si è guardato con maggiore attenzione e rispetto alle altre tradizioni religiose e ai valori che esse esprimono. Tutto ciò è stato espresso dal concilio Vaticano II nella Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane ( Nostra aetate ). Anche da parte islamica si è avuta una certa apertura che ha portato negli ultimi decenni a iniziative di dialogo interreligioso, le quali tuttavia si trovano ad affrontare ancora molti ostacoli: non soltanto a motivo di posizioni dottrinali inconciliabili, ma anche di difficoltà determinate da differenze socio-culturali e tensioni politiche. Inoltre, la mancanza di un'unica autorità rappresentativa dei musulmani rende più lento e meno certo il cammino fin qui compiuto. Una nuova opportunità di contatto e di collaborazione tra i fedeli delle due religioni - che richiede al tempo stesso prudenza e coraggio da entrambe le parti - può essere offerta dal fenomeno delle migrazioni che sta portando un numero sempre crescente di musulmani in paesi di tradizione cristiana, dove spesso l'Islam è ormai la seconda religione per numero di fedeli. |
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Concilio Ecumenico Vaticano II |
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Dottrina e pratica religiosa degne di stima, loro contatti con la fede cristiana | Nostra aetate 3 |
v. Musulmani |