Pietismo
Vasto movimento di fede e risveglio cristiano, fiorito in Germania nella seconda metà del XVII sec. e nella prima metà del XVIII. Il nome, creato per dileggio dagli avversari, è tuttavia facilmente equivocabile e comunque poco rispondente al fenomeno che intende descrivere e fu rifiutato dal suo fondatore Ph.J. Spener. Sorto anche per impulsi provenienti dal grande crogiuolo spirituale del puritanesimo inglese, mediati da taluni esponenti dell'ortodossia riformata olandese come W. Amesius, J. Coccejus e G. Voetius, il pietismo ha lasciato un segno profondo e duraturo sul protestantesimo ( v. ) nel suo insieme, fino ai nostri giorni. Il pietismo si considerava in continuità con la Riforma di Lutero, di cui voleva essere compimento e coronamento. La Riforma di Lutero ruotava intorno alla giustificazione ( v. ), il pietismo intorno alla santificazione. Lutero diceva che la nostra giustizia è nascosta in Cristo, il pietismo voleva renderla palese mediante le opere. La sua intenzione di fondo era manifestare la realtà del cristiano come "uomo nuovo", rinato in Cristo. La conversione, o rigenerazione, o nuova nascita e le loro conseguenze diventano il perno dell'esperienza ed esistenza cristiana. Questo comporta certo un rinnovamento della pietà ( donde il nome ), ma in funzione di un rinnovamento del modo di vivere dei cristiani: secondo i pietisti il cristianesimo non è dottrina, ma vita. Il pietismo nasce anche dal desiderio di superare la dura polemica dottrinale allora abituale tra le confessioni cristiane, denunciandone la sostanziale sterilità. Il ricordo ancora vivo delle devastazioni materiali e morali della guerra dei Trent'anni ( 1618-48 ) che fu anche, specialmente in alcune fasi, una guerra di religione, indusse il pietismo a perorare la causa della pace religiosa. Il manifesto teologico del pietismo è costituito dai Pia desideria, di Ph.J. Spener ( 1675-1735 ), apparso nel 1675. L'autore, un pastore luterano alsaziano in servizio nella Chiesa di Francoforte, riassumeva in sei "semplici proposte" le iniziative da prendere per rianimare la vita delle Chiese:
Il programma doveva essere attuato mediante la creazione di piccoli gruppi di credenti dediti all'edificazione reciproca: i collegio pietatis che si configuravano, a livello locale, come ecclesiale in ecclesia ( in latino: piccole chiese nella Chiesa ). Il secondo rappresentante di spicco del pietismo tedesco fu A. Francke ( 1664-1727 ) che sviluppò soprattutto l'aspetto sociale con diverse iniziative in campo pedagogico e assistenziale. Il terzo impulso decisivo venne al pietismo dal conte N. von Zinzendorf ( 1700-60 ), che gli associò la Comunità dei Fratelli Moravi, esuli per motivi di fede, dotò il movimento di un vasto repertorio di inni sacri e incrementò l'interesse per le missioni, già spiccato in Francke. Ci fu anche un pietismo di carattere mistico ( G. Tersteegen, 1697-1769 ), mentre nel Wurttemberg il pietismo mise radici profonde, tuttora operanti. Uno dei suoi esponenti più illustri fu il grande studioso di Nuovo Testamento, J.A. Bengel ( 1678-1752 ), al quale risale la massima: "Applicati totalmente allo studio del testo [ biblico ]; applica a te stesso tutto ciò che il testo dice". Dopo la Riforma del XVI sec., il pietismo è stato, insieme al metodismo in area anglosassone, il principale movimento di risveglio cristiano manifestatesi in seno al protestantesimo, fino a quelli apparsi nel '900. |