Turibolo

Deriva dal latino thus - thuris, che fu trascrizione dal greco thyos, il quale indicava "offerte che si bruciano", focacce, profumi, aromi, con il senso originario di "fumare", "produrre fumo".

In latino il vocabolo si specializzò a designare l'incenso.

Il secondo elemento del composto ( -bolo ) deriva dal greco ballo, "lanciare", "gettare" e qui "emettere".

Attualmente il turibolo è un vaso, munito di piede, che contiene un piccolo braciere sui cui carboni si versano grani d'incenso; è sovrastato da un coperchio traforato e mobile, manovrato con catenelle che confluiscono in un'impugnatura.

Il suo uso è connesso con quello della navicella, piccolo recipiente per l'incenso.

Il chierico che lo maneggia è detto "turiferario".