Angelus
... Dominipreghiera di forte radicamento popolare, efficacemente richiamata dalla recita pubblica domenicale introdotta dal Papa in questi ultimi tempi. Rievoca, in concisa essenzialità, la partecipazione della Vergine al compimento dell'Incarnazione, mediante tre versetti con risposte, intervallati da tre "Ave Maria" e conclusi da una supplica che inserisce anche l'orante nel piano di salvezza. La pietà cristiana suole rinnovarla all'alba, a mezzogiorno ed al crepuscolo, in sintonia con un rintoccare di campane di antica tradizione. Delicatezza di suggestioni connesse con le tappe salienti del giorno, nativo emergere di sentimenti genuini, sfondi paesistici e malia di richiami religiosi ne hanno fatto un fermento emotivo che ha lasciato tracce squisite anche nell'arte: non si dimenticano la struggente nostalgia di Dante esule quando "ode squilla di lontano / che paia il giorno pianger che si more" ( Purg. VIII,5-6 ), il raccoglimento pensoso del Manzoni quando contempla l'ossequio universale a Maria: "Te, quando sorge, e quando cade il die / e quando il sole a mezzo corso il parte, / saluta il bronzo che le turbe pie / invita ad onorarle" ( Il nome di Maria vv. 41-44 ) e la dolce fidente preghiera nella purezza della pace campestre del celebre quadro di J. Fr. Millet. Pare che questa pratica risalga al 1500. |
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Magistero |
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È una preghiera semplice da recitarsi in tre momenti caratteristici della giornata che segnano il ritmo delle nostre attività quotidiane: al mattino, a mezzogiorno e al tramonto. |
Angelus Francesco 26-7-2013 |