Vulgata
È aggettivo femminile latino che grazie al suo senso di "abituale", "noto", "diffuso" è diventato designazione propria della Bibbia in traduzione latina che fa capo a S. Girolamo, il quale s'impegnò a correggere le varie versioni latine allora correnti, spesso rozze, poco fedeli e difficilmente comprensibili. Girolamo iniziò la revisione per consiglio di Papa Damaso a Roma nel 383-384 e la terminò nel 405-406 a Betlemme. Non eseguì però un lavoro a carattere uniforme ed organico: i suoi interventi ebbero un grado assai vario di profondità: non tradusse il NT, lo rivide soltanto nei punti principali; dell' AT invece tradusse direttamente dall'ebraico o dall'aramaico i testi che gli Ebrei consideravano nucleo essenziale della Bibbia, tralasciando quelli che essi giudicavano di importanza marginale. Dei Salmi fece una versione diretta dall'ebraico, ma poi ripiegò su una sua dal greco dei Settanta, per non urtare troppo quanti erano abituati alle antiche formule, magari sgrammaticate o imprecise, ma ormai intimamente assimilate dai fedeli. Complessivamente fu una prestazione di alto merito, per la competenza di Girolamo nell'ebraico, per l'aiuto che seppe procurarsi da dotti giudaici e per la felice scelta dei manoscritti originali. Alla fedeltà concettuale seppe accoppiare una distinta eleganza nella lingua latina, che egli possedeva in scioltezza d'artista. Il Concilio di Trento nel 1546 ne proclamò l' "autenticità", cioè l'affidabilità nella lettura e nella predicazione. L'edizione preconizzata dal Concilio comportò però accurati studi sulla tradizione manoscritta, per cui poté essere effettuata solo nel 1592 e promulgata da Papa Clemente VIII. Nel 1979 Paolo VI pubblicò, in latino, per uso liturgico, la Neovulgata, che corrisponde sostanzialmente alla versione di S. Girolamo, correggendola solo dove si scosta dai testi originali ebraici e greci. |
|
Versione latina della Bibbia, opera di s. Gerolamo ( ca 347-420; v. ). Fu chiamata con il nome Vulgata " ( edizione ) divulgata ", per la prima volta nel XVI sec. da Ruggero Bacone, a causa della grande diffusione che questa traduzione ebbe. La stessa versione "Sisto-Clementina" ( 1592 ), elaborata al seguito del concilio di Trento e impiegata quale testo liturgico ufficiale dalla Chiesa cattolica prima della riforma liturgica del concilio Vaticano II, altro non è che una revisione della Vulgata. L'opera di Gerolamo si differenzia da altre traduzioni contemporanee per la fedeltà al testo ebraico, che traduce direttamente o aiutandosi con le versioni greco-giudaiche di Aquila, Simmaco e Teodozione. Risulta per questo più affidabile delle traduzioni che si appoggiavano, come era tradizione apostolica, al testo greco della Bibbia dei Settanta ( v. ). |