Giovanni Battista de La Salle |
Durante gli otto giorni in cui Addano Nyel dimorò nella casa del La Salle, cercò di superare ogni ostacolo nell'intento di aprire una prima scuola.
Consultò molte persone affidabili e tra le altre il reverendo Padre de Bretagne,1 benedettino, priore dell'abbazia di Saint - Remy di Reims e in seguito di Saint-Germain-des-Prés a Parigi, che il La Salle conosceva particolarmente bene.
Ognuno espresse il suo parere sulla decisione da prendere, opponendo anche le difficoltà previste per l'iniziativa che si rivelava in palese contrasto con gli amministratori della città.
Il La Salle, illuminato da Dio, superò tutti gli ostacoli con una sua proposta.
Egli disse: "Mi sembra che il miglior modo per cominciare le scuole con la sicurezza di riuscire, sia di mettere i maestri sotto la protezione di un parroco che voglia occuparsene.
Occorre asserire che è lui ad impegnarli per l'istruzione dei parrocchiani e non ci sarà nessuno che possa porre ostacoli".
Il successo delle scuole dimostrò la lungimiranza della proposta.
Senza questo espediente l'iniziativa non sarebbe riuscita, almeno secondo le premesse.
La proposta fu fatta in una riunione di persone che la accolsero con molta soddisfazione.
Esaminarono anche a quale parroco affidare i maestri.
Ne furono proposti quattro che il La Salle con ammirabile prudenza, valutò meticolosamente.
Egli disse che il primo non era amato dai superiori, che al secondo era meglio non pensare perché non animato da zelo sufficiente, che il terzo, essendo nipote di Monsieur l'Officiai a cui era debitore di tutto, non avrebbe potuto opporsi allo zio che, facilmente, gli avrebbe imposto di rinviare i maestri.2
Benché il reverendo Padre de Bretagne sostenesse vivamente questa candidatura, gli altri convennero su ciò che aveva affermato il La Salle a proposito dei tre sacerdoti.
Essi concordarono dunque che si dovesse porre gli occhi su Monsieur Dorigny, parroco di Saint-Maurice, che non presentava inconvenienti, anzi era animato dallo zelo e dalla fermezza necessari per sostenere l'iniziativa.3
Che pensi, mio caro lettore, della saggezza e della prudenza del nostro uomo di Dio?
Non ti da l'impressione che egli non si sia occupato di altro nella vita?
Non ti sembra che sia in grado di penetrare gli animi fino a rivelare le loro capacità?
È vero, abbiamo sempre ammirato in lui il discernimento degli spiriti.
Un giorno ebbe a dire che gli bastavano poche parole di una persona per conoscerne il carattere.
Ma torniamo alla riunione che aveva gettato gli occhi su Monsieur Dorigny per aprire la prima scuola nella sua parrocchia.
Decisero di fargliene proposta e il parroco se ne rallegrò perché già aveva in progetto di aprire una scuola gratuita affidandola a un sacerdote che sarebbe venuto ad alloggiare in canonica.
Accettò, dunque, e volle che fossero i maestri ad alloggiare in casa sua, ciò che rese ancora più sicura la riuscita del progetto.
Inoltre si sarebbe accontentato dei cento scudi di pensione annua assicurati da Madame de Maillefer per due maestri.
Così la scuola ebbe felicemente inizio.
Il Nyel veniva ogni tanto a rendere visita al La Salle, suo benefattore.
Questi non rallentò mai i rapporti con lui, anzi continuò ad adoperarsi per rendergli tutti i servigi che poteva, senza altro limite che quanto gli suggeriva la carità.
Il Nyel gli testimoniò sempre una profonda riconoscenza e continuò a ricorrere a lui con totale confidenza perché era un uomo che dava sicurezza ed era animato da un profondo zelo per la gloria di Dio.
La scuola di Saint-Maurice era appena cominciata quando il Nyel, spirito intraprendente, venne a sapere che la signora L'Evéque des Croyères, della parrocchia di Saint-Jacques, vedova, ricca e senza figli, aveva in progetto di aprire una scuola.4
Egli si prese la libertà di farle visita, la informò dei suoi progetti, di quanto aveva realizzato a Rouen e stava iniziando a Reims.
Disse che era venuto a conoscenza del suo desiderio di aprire una scuola e le propose di prendere l'iniziativa.
Nel timore di un rifiuto, precisò che aveva l'onore di conoscere il canonico Giovanni Battista de La Salle che lo avrebbe aiutato a realizzare il suo disegno.
La mossa fu efficace, perché la nobildonna, non ignorando la fama del La Salle, manifestò il desiderio di parlargli direttamente e assicurò il Nyel che realmente aveva l'intenzione di aprire una scuola nella sua parrocchia.
Questi, ripieno di gioia, si recò subito a conferire con il La Salle informandolo del colloquio avuto con la signora L'Evéque e del suo desiderio di parlargli. Il santo canonico si stupì di questa richiesta, ma trattandosi della gloria di Dio e della salvezza delle anime, si recò subito dalla signora L'Evéque la quale, colma di gioia nel vederlo, gli manifestò il suo desiderio e che era contenta di poterlo realizzare.
Così senza altri indugi lo pregò di dare inizio alla scuola.
Per Pasqua ella gli promise la somma di 500 "livres"5 come stipendio annuo per due maestri, o un lascito di 10.000 livres, oppure un fondo che avrebbe assicurato la rendita di 500 livres.
Lasciava a lui di scegliere una delle tre proposte.
Il nostro zelante canonico, ammirato dalla bontà della virtuosa signora, accettò di realizzare il suo desiderio ed ella, per Pasqua, gli fece avere puntualmente le 500 livres.
Sei settimane dopo ella morì per cui non poté vedere realizzato quanto aveva in animo.
Tuttavia le 10.000 livres sono state stanziate e amministrate dal suo esecutore testamentario che non mancò mai di fornire tutti gli anni la somma di 500 livres ai Fratelli che sono succeduti ai maestri di scuola.
Il fondo è stato poi depositato presso l'Hotel de ville de Paris e infine rimborsato nel 1720 in biglietti di banca a causa della mancanza di denaro.
Ma Dio, che ha sempre cura dei suoi figli, da allora ha provveduto con la sua divina Provvidenza alle necessità dei Fratelli ispirando a benefattori della città di Reims di intervenire con la loro liberalità per supplire a questa mancanza.
Ecco come Dio si è servito del signor Nyel e della signora L'Evéque per condurre il La Salle a occuparsi delle scuole, a cui inizialmente non pensava, come ho già detto e come egli stesso testimonia nel suo manoscritto.
È vero che molte persone di sua conoscenza e legate spiritualmente al canonico Roland gli avevano proposto di fondare scuole per fanciulli come il Roland le aveva fondate per le fanciulle; ma questa proposta non aveva fatto breccia in lui e non ebbe mai la minima intenzione di realizzarla.
Egli era già impegnato come canonico, era incaricato della comunità delle Suore del Bambino Gesù e doveva provvedere alla sua famiglia.
Anzi, se egli avesse previsto che questo primo impegno lo avrebbe obbligato in seguito a vivere con i maestri di scuola, non si sarebbe preso cura né dei maestri, né delle scuole.
Egli infatti non nutriva stima per i maestri, che erano assai rozzi, e di conseguenza gli sarebbe stato insopportabile il pensiero di dover vivere con loro.
E ciò lo fece soffrire molto quando, due anni dopo, li ospitò in casa sua.
Che dici, o fedele servo di Dio? Credi forse di offuscare la fama delle tue virtù con quanto scrivi di te stesso?
Credi che esprimendo la tua ripugnanza possa diminuire la stima che tutti ormai hanno per te? No, no.
Soffri pure che noi ci pigliamo la libertà di dire che ti sei felicemente sbagliato.
Ciò che tu scrivi per umiliarti non serve che ad accrescere la stima in te.
E la ripugnanza, che tu testimoni di aver provato prendendoti cura di persone così distanti dalla tua condizione sociale e dalla tua dignità, non serve che a meglio comprendere quanto Dio ti ha portato a compiere per la sua maggior gloria.
Tu hai fatto ciò che non avresti mai osato pensare, né toccare con la punta del dito.
Mio caro lettore, che cosa pensi di quanto scrivo su questo uomo di Dio?
Scorgi in che modo Dio lo ha attirato senza che egli se ne rendesse conto?
Se tu lo valuti come si deve, ne avrai altre prove nella seconda parte di questa biografia in cui vedrai come, con l'aiuto di Dio onnipotente, egli realizza ciò per cui prova tanta ripugnanza.
Di giorno in giorno, senza accorgersene, si trova libero della sua indifferenza e felicemente preso nella rete di Dio.
Ma in modo diverso: un pesce preso nella rete fa ogni sforzo per liberarsi, mentre il nostro servo di Dio restò saldo come una roccia e gli riuscì gradita la felice situazione in cui venne a trovarsi.
Indice |
1 | Bretagne dom Claude, è il solo nome citato ma, come era sua abitudine, facilmente il La Salle consultò anche Monsieur Callou, suo direttore spirituale |
2 | Bouton Nicolas, parroco di Saint-Timothée a Reims |
3 | Dorigny Nicolas, può essere considerato l'uomo della Provvidenza perché assicurò con una modesta rendita l'inizio delle due prime scuole di Reims |
4 | Grafia corretta: Catherine Ledere, vedova di Antoine Leveque de Croyère, già si era interessata all'istituzione di Nicolas Roland e realizza con il La Salle il suo piano di aiuto benefico ai fanciulli poveri |
5 | "Livre": moneta dell'epoca che sta per "franc" |