Meditazioni per le domeniche dell'anno |
Alcuni credono di commettere un sacrilegio: avrebbero ragione, se facessero la Comunione col peccato mortale nell'anima; ma è mai possibile che sia questa la condizione della vostra anima?
Altri dicono che non si sentono degni di comunicarsi spesso; se ragionano così, non si sentiranno mai degni: chiunque riceve la Comunione, rende già testimonianza della sua indegnità, prima di avvicinarsi ad essa.
Altri ancora dicono: ma io sono pieno di difetti: come posso accostarmi spesso all'eucarestia?
Se aspettate per farlo di essere senza difetti non vi comunicherete mai.
Contentatevi di non cadere in difetti più gravi di quelli che ordinariamente commettete e questo è già un bel frutto della Comunione frequente.
Questo pensiero deve convincervi a continuare questa santa pratica.
2 C'è un'altra categoria di persone che si spaventano della Comunione per pura prevenzione, cioè perché non ne traggono alcun profitto o perché sembra loro di abusare di un Mistero così augusto e non vedono alcun profitto per la loro anima.Ma non è vero, perché se la Comunione li tiene lontani dal peccato mortale, questo fatto non è cosa da poco.
È anzi un bene inestimabile che dovrebbe farvi desiderare ardentemente la Comunione quotidiana.
Ma voi e altri ancora, potreste replicare che questo Sacramento, che racchiude la Santità per essenza, richiede una grande santità in chi lo riceve frequentemente.
Ragionare così significa considerare come preparazione al Sacramento ciò che invece ne è l'effetto e il fine: riceviamo l'Eucarestia per diventare santi e non perché lo siamo già.
Se, ad esempio, affermaste che bisogna essere santi per vivere in comunità, vi risponderebbero che ci si viene per diventare santi e non perché lo si è già.
L'unione che contraete con Gesù Cristo, ricevendolo, non è forse sufficiente a farvi partecipi della sua santità?
Questo è un altro motivo per convincervi a comunicarvi spesso.
3 L'Eucarestia è un Sacramento di amore, bisogna quindi manifestare un tenero amore a Gesù Cristo, quando lo riceviamo; perciò la devozione è una delle principali disposizioni che dobbiamo avere ( Gv 13,1 ).Ma ci sarà subito chi replica: come potremo comunicarci spesso se la nostra pietà e inesistente?
Per comunicarsi non è necessario avere una devozione sensibile; siete certi che la devozione vera e meno equivoca è quella che ci ispira un grande orrore per il peccato.
Ma comunicandoci spesso, non si arriverà a farlo per abitudine?
Si risponde: l'abitudine di per se stessa non è un'azione cattiva.
Perché, altrimenti, non dovremmo più ascoltare la Messa quotidiana, per timore di prenderne l'abitudine.
State bene in guardia per non aderire ad alcuno di questi motivi e a non esentarvi dalla Comunione; fatelo invece, se ci sono impedimenti gravi.
Se avete abbandonato il mondo, la vostra prima preoccupazione dev'essere quella di unirvi a Dio: avvicinatevi dunque spesso a lui ricevendo la Comunione, perché proprio essa costituisce il mezzo più facile e più sicuro che Dio vi ha dato per unirvi a lui.
E anche se avete un certo ritegno a comunicarvi a motivo delle vostre colpe, state pure tranquilli, perché se esse non sono mortali, potete comunicarvi per obbedienza, pregando Dio di distruggere i vostri difetti e, in virtù di questa obbedienza, la vostra Comunione sarà gradita a Dio e attirerà su di voi le sue abbondanti grazie.
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