Meditazioni per le domeniche dell'anno |
« Servo malvagio, gli disse il padrone, non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto compassione di te? »( Mt 18,24ss. )
Dio vi ha condonato un gran debito e si aspetta che voi facciate altrettanto con i vostri Fratelli, soprattutto con chi vi deve di più ( Ef 1,7 ).
Non è possibile vivere insieme senza che uno sia infastidito dall'altro.
Uno sarà di umore difficile, un altro avrà un umore contrario; uno avrà modi sgarbati, un altro avrà uno spirito deprimente, un altro invece sarà troppo compiacente.
Ci sono alcuni che dicono, con troppa facilità, ciò che pensano; altri invece sono troppo riservati e troppo falsi; altri ancora troppo critici.
È difficile che tanta disparità di umori, che tanta differenza di temperamenti non causino difficoltà tra i Fratelli, per cui, se la grazia non viene in aiuto, è quasi impossibile che si possa andare d'accordo e che la carità non ne soffra infinitamente.
Ma c'è un mezzo per mantenere l'unione in una Comunità - nonostante la diversità dei caratteri - ed è quello di sopportare caritatevolmente i difetti di ognuno: dobbiamo essere disposti, cioè, a far grazia agli altri, come vogliamo che gli altri facciano con noi.
Proprio a questo vi siete necessariamente impegnati, quando avete deciso di vivere in Comunità.
E allora rifletteteci bene, oggi e per il resto della vostra vita.
2 La carità che si esige da noi, suppone una pazienza a tutta prova.Tutti abbiamo i nostri difetti e li portiamo dovunque andiamo; dobbiamo quindi chiudere scambievolmente un occhio su di essi se vogliamo mantenere la pace e l'unione nelle società meglio assortite.
Perciò san Paolo dice che la carità sopporta tutto ( 1 Cor 13,7 ), lo ripete anzi due volte, per convincerci che non si sbaglia e che non l'ha detto irresponsabilmente.
C'è chi dice: potrei anche sopportare questa cosa dal mio Confratello, ma quell'altra non riesco assolutamente a sopportarla.
Oppure dice: il mio temperamento è troppo differente dal suo.
Dunque volete essere caritatevoli con il vostro fratello e essere a lui uniti, solo finché qualche contrarietà non vi fa decidere il contrario ( Ef 4,32 ).
Ma la carità sopporta tutto, rifletteteci bene.
Se pensate di vivere in Comunità senza essere costretti a sopportare i difetti dei Confratelli, vi ingannate, anzi vi siete ingannati quando ci siete entrati.
Cercate dunque di prendere provvedimenti per il presente e per il resto della vostra vita.
3 Il motivo che deve maggiormente impegnarvi a sopportare i difetti dei vostri Fratelli, è che Dio ve l'impone.Quando Dio vi ha messo in una comunità, ha messo sulle vostre spalle un peso difficile da portare.
Qual'è questo peso?
Sono i difetti degli altri.
Però, per quanto pensate sia questo peso, san Paolo vuole che lo portiamo se vogliamo osservare la legge del Signore ( Gal 6,2 ).
Avete inteso la lezione? L'avete capita bene? E allora praticatela!
Dio stesso ve ne dà l'esempio, egli che ha sofferto tanto per colpa vostra e continua ancor oggi a soffrirne!
Avete commesso un grande numero di peccati contro di lui, pur essendogli debitore di molte grazie; tuttavia, se ricorrerete a lui, vi perdonerà tutto, a condizione però che anche voi perdoniate il vostro fratello ( Mt 6,14 ) e che non abbiate alcun risentimento per qualsiasi sofferenza vi abbia procurato e vi procurerà.
Questo ci assicura il Vangelo di oggi, soprattutto nel preludio e nella conclusione.
Ma se non volete soffrire nulla dai vostri Fratelli, Dio non sopporterà nulla da parte vostra e vi punirà terribilmente di ciò che avete fatto contro di lui.
Se invece sopportate tutto dai Fratelli, anche Dio perdonerà ciò che avete fatto contro di lui.
Dice infatti Gesù: Sarete misurati con la misura con la quale avete misurato gli altri ( Mt 7,2; Mc 4,24; Lc 6,37 ).
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