Meditazioni per le principali feste dell'anno |
Compiere atti eroici di virtù, come questo, in così tenera età, significa che Caterina era davvero prevenuta dalla grazia di Dio.
Coll'andare degli anni la sua purezza divenne ancora maggiore, difatti quando i suoi genitori le proposero un partito assai vantaggioso, Caterina lo respinse e non volle più sentirne parlare.
Essi si irritarono molto e, da quel momento, la costrinsero ai più umili e penosi servizi di casa.
Ma lei se ne rallegrò molto e sopportò sempre i cattivi trattamenti con molta pazienza contentandosi di erigere nel suo cuore una specie di piccolo oratorio, dove si ritirava per consolarsi con il suo Dio.
se foste sottoposti a ogni specie di ingiurie e di disprezzo, nonostante la vostra disposizione a fare il bene e a tendere alla perfezione, siete sicuri di riuscire a sopportare pazientemente ingiurie e disprezzo?
Sono queste le circostanze in cui si vede se la virtù è davvero salda.
2 Caterina accettava le sofferenze per conservare il tesoro della sua purezza; esse furono non solo straordinarie ma addirittura spinte all'eccesso della sopportazione.Per tre anni osservò il silenzio più assoluto: parlava solo col suo confessore; tutti i giorni si flagellava per un'ora e mezzo di seguito; portava una catena di ferro sulla nuda pelle; prendeva solo qualche ora di sonno, seduta su una sedia; beveva solo acqua.
E una volta giunse a questo estremo: succhiò il pus che usciva dalla piaga ulcerosa di una malata.
Sopportò pure con molta pazienza una calunnia lanciatale da una malata che accudiva con tanta amorevolezza.
Quando una volta Gesù le lasciò la scelta tra una corona d'oro e una di spine, scelse quella di spine.
Vi sentite disposti a fare la stessa cosa?
Credete di poter arrivare al livello di mortificazione e di sofferenza a cui è giunta santa Caterina?
3 Dio, per ricompensarla di tutte queste sofferenze e mortificazioni, la ricolmò di grandi consolazioni.Si può affermare che Caterina, che aveva seguito Gesù sulla via della sofferenza, meritò abbondantemente di partecipare, essendo ancora viva, alla sua vita gloriosa.
Quando i suoi genitori la maltrattavano e la umiliavano, lei trovava un felice compenso conversando interiormente con Dio e si consolava con lui.
Durante gli anni del suo silenzio rigoroso, Gesù le faceva spesso visita e si intratteneva amichevolmente con lei.
Quando succhiò il pus alla donna cancerosa, Gesù le diede da bere un liquore dolcissimo che usciva dalla ferita del suo costato e, da quel momento, fu frequentemente rapita in estasi.
Dio è generoso e, sin da questa vita, ci restituisce il centuplo di quanto facciamo per lui.
Accettiamo, allora, di soffrire volentieri per amor suo.
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